Caro carburante, l’Antitrust indaga: ipotesi accorto alle tue spalle I Concorrenza falsata per farti pagare di più
Antitrust indaga sul carburante: scopri l’ipotesi di concorrenza falsata che potrebbe far lievitare i prezzi alle tue spalle.
L’Antitrust ha avviato un’indagine che potrebbe sconvolgere il mondo dei carburanti. Le ultime ipotesi sollevate indicano la presenza di una possibile manipolazione dei prezzi del carburante, il che significherebbe che stai pagando di più per rifornire il tuo veicolo.
Questa inchiesta in corso sta mettendo in luce un’ombra oscura sulla genuinità della concorrenza nel settore, con sospetti di accordi segreti e pratiche sleali tra i fornitori. Se queste affermazioni risultassero fondate, ciò potrebbe significare una grave perdita per i consumatori, che si trovano già alle prese con i costi crescenti del carburante.
Mantieniti informato mentre seguiamo da vicino gli sviluppi di questa indagine e scopriamo come potrebbe influenzare la tua vita quotidiana e le tue finanze.
L’Antitrust avvia un’istruttoria su compagnie petrolifere
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di diverse compagnie petrolifere, tra cui Eni, Esso Italiana, Saras, Kuwait Petroleum Italia, Tamoil Italia, Repsol Italia, Italiana Petroli e Iplom. L’indagine si basa su un’ipotesi di intesa riguardante i costi del biocarburante, derivanti dagli obblighi di miscelazione, e l’effetto sulle pratiche commerciali secondo l’articolo 101 del Trattato Ue.
Le ispezioni si sono svolte nelle sedi delle aziende e l’indagine è stata avviata in seguito a una segnalazione pervenuta all’Antitrust tramite la piattaforma di Whistleblowing dell’Autorità. La presunta pratica, rivelata da Staffetta Quotidiana, avrebbe comportato l’applicazione dello stesso prezzo del biocarburante a tutti gli operatori indipendentemente dai costi sostenuti individualmente dalle compagnie petrolifere, tramite annunci pubblici su “La Staffetta Quotidiana”.
Sospetta intesa tra compagnie petrolifere per fissare il prezzo del biocarburante
L’Antitrust ha lanciato un’indagine su possibili intese tra importanti compagnie petrolifere, mirate a limitare la concorrenza e coordinare i prezzi del biocarburante per autotrazione. Secondo l’istruttoria, l’accordo avrebbe coinvolto la componente bio derivante dagli obblighi di miscelazione, che deve rappresentare almeno il 10% del totale del carburante immesso in consumo.
L’ipotetico coordinamento tra le aziende sembrerebbe risalire almeno al gennaio 2020, quando un articolo pubblicato sulla Staffetta Quotidiana riferiva di un aumento della componente bio da parte di Eni. Le altre compagnie avrebbero seguito con aumenti simili, e i dati indicano una sorprendente uniformità nei valori della componente bio negli anni successivi. L’Antitrust non esclude il coinvolgimento anche del quantitativo di biocarburante da immettere in consumo.