C’eravamo tanto amati: metano addio, la gente lo vorrebbe ancora ma l’UE spinge con forza, le vogliono cacciare via dal mercato
Erano state tanto amate: le auto a metano sono state per molto tempo l’alternativa conveniente, ma ormai sembrano essere prossime all’estinzione.
L’obiettivo primario della transizione ecologica e il passaggio a una nuova mobilità green e eco-sostenibile, che vorrebbe sostituire i vecchi motori endotermici tradizionali con quelli elettrici a batteria, sembra aver decretato la parola fine anche per un altro vecchio amico degli automobilisti, il metano.
È proprio il caso di dirlo: c’eravamo tanto amati, è quello che possono affermare tutti quegli automobilisti che in passato spinti dall’intenzione di voler risparmiare qualcosa sulla spesa del carburante, avevano optato per scegliere questa alimentazione alternativa per i loro veicoli.
E se il metano è stato davvero un valido e vantaggioso alleato del risparmio per migliaia e migliaia di conducenti, rispetto alla spesa di diesel o peggio ancora di benzina per riempire i serbatoi delle auto, con tanto rammarico sembra che questo non possa più essere possibile.
Inoltre dobbiamo aggiungere che l’alimentazione a metano, non è stata solo conveniente dal punto di vista economico, almeno guardando ai prezzi che tanto tempo fa faceva questo gas, ma anche dal punto di vista delle emissioni inquinanti rispetto ad altri carburanti.
L’addio al metano degli automobilisti
Ma perché dunque gli automobilisti devono dire addio alle auto a metano tanto che sul mercato non c’è più traccia? Per intenderci, le immatricolazioni delle auto a metano nel 2023 sono state ferme a quota 1.892. Tra le motivazioni, sicuramente l‘impennata dei prezzi di questo gas che ha avuto il suo picco massimo intorno alla metà del 2022 e che lo ha reso praticamente proibitivo.
Per renderci conto, il prezzo di un kg di metano nel 2020 oscillava intorno agli 0,98 euro per risalire nel 2022 a circa 3,05 euro al kg. Oggi il prezzo del metano, parliamo proprio di un mese fa, settembre 2024 è di circa 1,32 euro, pur sempre poco conveniente rispetto per esempio al GPL.
Le motivazioni di un addio e le decisioni dell’Europa
Poi aggiungiamo alle ragioni di questa lenta decadenza il contesto di crisi internazionale, dopo lo scoppio del conflitto in Europa tra Ucraina e Russia, che mette costantemente in forse le riserve di gas naturale. Ma senza dubbio un duro colpo alle auto a metano, è stato assestato dalle decisioni dell‘Europa stessa.
Come dicevamo all’inizio, l’obiettivo di transizione previsto per il 2035 ha stravolto qualsiasi scenario. Se anche l’alimentazione a metano è meno inquinante di quella a diesel o benzina, non fa testo di fianco a un’auto elettrica, secondo i dettami della politica comunitaria, oggetto degli investimenti fin troppo costosi e non sempre riusciti di un’intera industria automobilistica, che rischia seriamente di andare incontro al collasso.