La nuova Chevrolet Camaro si presenta con alcune linee distintive che la rendono unica, come il frontale aggressivo caratterizzato dai sottili fari anteriori a LED, il cofano bombato per far posto al compressore e l’ampia griglia. Nel posteriore, invece, troviamo un grosso alettone sopra il cofano del portabagli, quattro terminali di scarico ed un estrattore.
Da notare come il terzo volume sia perfettamente raccordato con il resto della vettura da una grossa nervatura che parte dalla portiera e termina proprio come bordo del portabagli nella parte posteriore della vettura.
Sia la grande nervatura che l’alettone posteriore, sono frutto di ore di studi nella galleria del vento volti ad aumentare il downforce ed a diminuire la resistenza all’avanzamento.
Passando all’abitacolo, troviamo una vettura che sembra più europea che americana, grazie a di finiture in pelle profuse a piene mani e un design quanto di più distante dal kitsch delle passate generazioni. In particolare, si notano la strumentazione elettronica e le bocchette del climatizzatore ispirate ai turbofan dei jet.
Sulla plancia troviamo il grande display touch screen del sistema di infotainment ed i semplici controlli del climatizzatore. Scendendo sul tunnel centrale, dietro il cambio sono stati posizionati un pulsante per la selezione della modalità di guida ed il comando di inserimento e disinserimento del freno a mano elettronico.
Riguardo i propulsori, troviamo, per la prima volta nella storia della Chevrolet Camaro, un 4 cilindri in linea da 2 litri turbocompresso.
La scelta di questo propulsore è stata quasi obbligata dalle nuove norme antinquinamento, ma questo sembra poco importante visti i 275 CV di cui è capace questo propulsore. Con questo nuovo motore, “obbligato” da un’operazione di downsizing, lo scatto da 0 a 100 km/h dovrebbe essere coperto in poco più di 6″.
Ovviamente, questo motore dalle caratteristiche “europee” non è l’unico in gamma: salendo di categoria, infatti, troviamo il 3.6 V6 da 335 CV ed il “prepotente” 6.2 V8 LT1 da 455 CV (lo stesso che troviamo sulla Corvette Stingray).
Ovviamente, in questi casi, la riduzione dei consumi viene effettuata elettronicamente con il sistema Active Fuel Management che, ai bassi regimi e con bassi carichi di acceleratore, disattiva una bancata di cilindri.
Le due trasmissioni disponibili sono una manuale Tremec a 6 marce o un’automatica ad 8 velocità.
Ovviamente, da buona coupè americana, rimane punto fisso del progetto la trazione posteriore.
Per quanto riguarda l’assetto, l’ultima generazione di Chevrolet Camaro, ha sospensioni da vera supersportiva, con un multi link MacPherson all’avantreno. Sembra impossibile ma, a detta di chi ha progettato questa macchina, non lo è: in verità la Camaro ha un MacPherson ottimizzato che riduce le variazioni di camber nelle curve.
La soluzione scelta per il posteriore è un layout multilink a 5 bracci. Il tutto abbinato ad un nuovo telaio che riduce rollio e beccheggio.
Viste le soluzioni tecniche, questa è ancora una vettura dedicata a chi ama sia il drifiting che una guida veloce e pulita.