Choc auto, il Governo vara la ‘tassa settimanale’: sei costretto a pagarla senza neanche accorgertene
La possibilità di un aumento relativo al costo del carburante, potrebbe creare le basi per una sorta di nuova tassa a carico degli automobilisti.
Le spese che ogni anno i cittadini e le famiglie italiane devono affrontare, tra quelle personali e quelle obbligatorie, anche dette tasse, sono davvero ingenti e pesano inevitabilmente sia sulla qualità della vita che sul potere di acquisto. E quando all’orizzonte si designa la possibilità di un aumento delle stesse, l’ansia aumenta a dismisura.
Pensiamo ad alcuni beni di necessità per esempio, ma anche al carburante che è necessario al Paese per mettersi in moto. Quando gli aumenti riguardano quest’ultimo, e ne sappiamo qualcosa dagli ultimi anni, le cose mettono subito in allarme gli automobilisti che già si preparano a stringere la cinghia.
È questo il caso di quella che sembrerebbe un nuovo aumento che avrebbe tutto il peso di una tassa silenziosa, tanto che gli automobilisti si ritroverebbero a pagarla senza neppure accorgersene. L’argomento è quello veramente bollente dell’aumento delle accise carburante.
Facile intuire di cosa stiamo parlando, perché quella che possiamo definire con il nome di “tassa settimanale” non potrebbe essere altro che la risultante del probabile aumento delle accise di cui si sta parlando in questi giorni e che tanto accende animi e preoccupazioni degli automobilisti e autotrasportatori italiani.
Una nuova “tassa settimanale” per gli automobilisti?
Tassa settimanale perché come di consueto, per recarsi sul posto di lavoro, accompagnare i bambini a scuola e sbrigare qualsiasi altra commissione che preveda l’uso delle quattro ruote, significa versare un pieno nel serbatoio della nostra cara auto. Ora mettiamo che questo aumento delle accise avvenga anche per il diesel.
Come è noto quelle della benzina sono già più alte, cosa a cui è da tempo abituato chi guida un veicolo così alimentato. Se l’aumento o rimodulazione delle accise, così come la definiscono dai piani alti del MEF, dovesse avvenire e si attestasse intorno a quota 0,10 centesimi a litro, calcoliamo quanto sarebbe l’aumento con un pieno di carburante per settimana.
Un aumento al momento del rifornimento, senza neanche accorgertene
Se il serbatoio dell’auto avesse casomai una capienza molto comune di 40 litri e ogni litro costasse all’automobilista un aumento di 0,10 cent di euro, per ogni pieno andrebbe a spendere rispetto a prima almeno 4 euro in più, che moltiplicato per le settimane di un anno intero, darebbero come risultato un aumento molto più cospicuo, di almeno 200 euro in più all’anno.
Non è per nulla una cifra da poco se la consideriamo su un bilancio di una comune famiglia italiana che utilizza la macchina tutti in giorni e il cui reddito è normalissimo. Questa si sommerebbe a tutte le altre tasse e soprattutto ad una serie di aumenti a volte incontrollabili da parte dei cittadini, a cui devono adattarsi e basta.