Ci sono delle scelte che vengono prese ponderatamente e altre che appena si scoprono causano un terremoto irreversibile e drammatico.
Parliamo della famosa Daihatsu, che per chi non lo sapesse è una società controllata dalla Toyota, che sospenderà le spedizioni di tutti i modelli di auto attualmente in produzione sia in Giappone che all’estero, a fronte di presunte manipolazioni dei test di sicurezza. Lo ha annunciato la casa auto giapponese stessa dopo l’esito del rapporto di una commissione indipendente istituita a inizio anno che poteva essere in grado di indagare su anomalie emerse per la prima volta ad aprile.
In una conferenza stampa tenuta a Tokyo il presidente di Daihatsu, Soichiro Okudaira, si è scusato per lo scandalo ammettendo di “aver tradito la fiducia dei propri clienti, riconoscendo che tutto il biasimo ricade sulla sua gestione”. Uno scandalo che non è odierno, ma sta colpendo da alcuni giorni la Dahiatsu. Questo è quanto detto dall’agenzia Bloomberg, secondo cui l’indagine ha rilevato come i veicoli del marchio, controllato dalla Toyota, non fossero adeguatamente testati per la sicurezza in caso di incidente.
Un gruppo indipendente, voluto dall’azienda ha indagato sulla Daihatsu dopo che il marchio aveva ammesso in aprile di aver “truccato” i test di sicurezza nella collisione laterale di 88.000 auto compatte prodotte in Thailandia e Malesia e vendute nell’ultimo anno. Questa rappresenta le conseguenze dello scandalo passato, dove ora la Toyota ha identificato circa 174 irregolarità su 64 modelli, tra cui anche alcune auto proprio con il marchio Toyota, ben più della mezza dozzina ipotizzata inizialmente.
Nel frattempo la controllata Daihatsu è stata costretta a sospendere le spedizioni, sospensione che sarà per tutti i mezzi, compresi i veicoli prodotti in Giappone e all’estero.
Gli effetti potrebbero colpire non solo gli stabilimenti della Toyota, ma forse anche quelli della Mazda e della Subaru, poiché la Daihatsu fornisce servizi di produzione a diverse case automobilistiche.
In passato ricordiamo come alcuni modelli Daihatsu fossero identici a modelli Subaru o Toyota presenti nel nostro paese. Questo poichè vi erano alleanze tra le varie case nipponiche al fine di conquistare il mercato.
Altra auto molto famosa firmata Daihatsu, è la Copen, iconica due posti con tetto rigido in grado di far divertire milioni di persone per le sue dimensioni da tipica kei car, o ancora per la sua presenza in numerosi videogiochi di simulatori di auto come Gran Turismo.
Questo nuovo problema segna un vero smacco per l’azienda che ora rischia davvero grosso.