Diesel, arriva una nuova versione: l’idea rivoluzionaria per salvare i motori tradizionali
Ebbene, è cosa nota non solo agli addetti ai lavori che il motore diesel non vuole uscire di scena nonostante tutta la cattiveria subita, ecco che qualcuno lo sta aiutando.
Nel settore della mobilità si sta cercando ogni tipo di soluzione per garantire sempre un impatto ambientale minore, con l’elettrico che, in questo lungo e tortuoso percorso, dovrebbe fungere da punto di riferimento per il prossimo futuro.
Nonostante questo basta guardarsi attorno per notare come le auto ad emissioni zero non piacciano alla clientela, per una questione di costi, di autonomie ridotte e di ricariche lente. Ecco che allora resta in auge i propulsori unici e da sempre ottimi come diesel e benzina, che possono essere tecnologie superate da un certo punto di vista, ma dalle quali i clienti non vogliono affatto separarsi.
Il diesel è stato preso di mira dagli ecologisti nel corso di questi ultimi anni, a seguito del famoso dieselgate che vide come protagonista triste la Volkswagen, che se vi ricordate aveva truccato le emissioni dei propri veicoli.
Ma dopo questo sono aumentate le limitazioni e le restrizioni, che all’apparenza avrebbero condannato il diesel, ma non è esattamente così. Un’azienda italiana ha pensato ad una sorta di unione con gli impianti GPL, attraverso questo progetto pare che abbia rivoluzionato la vita di uno dei carburanti storici nella produzione di veicoli a motore.
La nuova versione di diesel
L’azienda che ha fatto questo miracolo, come lo chiamano in molti, ha reso il diesel decisamente più economico e compatibile con l’ambiente.
Ecco che la Eco World Gas, azienda di Sansepolcro, in Toscana, ha inventato un sistema diesel-GPL, rispettando in pieno le normative contenute nella circolare ministeriale e facendo funzionare un motore a gasolio con una miscela composta al 60% da questo combustibile ed il restante 40% da GPL, andando così ad ottenere dei risultati unici per quanto riguarda il contenimento delle emissioni nocive. Stiamo parlando di una rivoluzione assoluta per il settore della mobilità grande o picciola che sia.
L’idea di base
Con questo nuovo sistema si è raggiunto un taglio del 70% di polveri sottili, del 30% di emissioni di CO2 e del 20% di emissioni di azoto Nox. Il motivo è arrivato direttamente dei due Amministratori delegati dell’azienda, Jordan Radev e Vincenzo Mosca, che hanno ricevuto l’ok della città di Milano e la possibilità, per le auto da loro convertite, di entrare nella Zona B.
Questa azienda però non è l’unica, ve ne sono altre nel nord Italia che hanno ottenuto simili possibilità e altrettante città che hanno “sbloccato” le zone interdette au mezzi puramente diesel a questi modelli ibridi.