Divieto di sosta, svelato dall’avvocato il trucchetto per non pagare la multa | Quando conoscere la legge è fondamentale
Tra le infrazioni più frequenti, ci sono sicuramente quelle relative ai divieti di sosta, ma in alcuni casi la multa potrebbe non essere legittima.
Non sempre il divieto di sosta, quello che colpisce dritto il conducente che parcheggia commettendo un’infrazione, potrebbe dar luogo ad una sanzione, quello previsto dal Codice della Strada, valida. Questo che andremo a vedere nel dettaglio, potrebbe esser il modo attraverso il quale, l’avvocato, in difesa del ricorrente, potrebbe rendere nulla la multa.
Quindi, andando per ordine, poniamo in essere un caso esemplificativo, in cui, un conducente parcheggia distrattamente la propria vettura in un’area interessata da un divieto di sosta. Ovviamente le regole del Codice parlano chiaro, perché si commette così un’infrazione che assoggetta il conducente a multa e sanzioni.
Ma prima di saldare il proprio debito e accettare la propria responsabilità, potrebbe esserci un cavillo da verificare, che riguarderebbe proprio la segnaletica relativa al divieto di sosta. E se sul cartello mancasse per esempio il numero di ordinanza comunale che è posto proprio a legittimarlo?
Per chi non ne fosse a conoscenza, è obbligatorio per legge per enti pubblici quali Comuni, Province, proprietari di strade, nel momento in cui decidano di posizionare segnaletica stradale, emettere ordinanza che ne giustifichi l’esistenza, e cioè inserire sul cartello stradale il numero di ordinanza, i suoi estremi.
Divieto di sosta: quando la multa potrebbe non essere valida
Ci sono anche altre regole da rispettare quando un ente decide per l’affissione di un segnale stradale, quali requisiti specifici nell’aspetto, nelle forme, nel colore, seguendo quando prescritto dal Codice della Strada. Ma non solo, ci sono norme anche per quanto riguarda il retro del segnale, che deve essere di colore neutro e descrivere il proprietario della strada, il marchio ditta fabbricante del segnale e l’anno, il numero di autorizzazione del Ministero.
Ma tornando all’oggetto del discorso e cioè al numero di ordinanza, seppur così indispensabile, per una sentenza della Corte di Cassazione, possono esistere delle eccezioni, a tutela del rispetto del Codice contro la condotta scorretta di alcuni conducenti. La sentenza decreta che seppur in assenza del numero di ordinanza, la multa relativa a un segnale di prescrizione, può essere valida.
L’importanza del numero di ordinanza sul segnale
Il segnale stradale senza numero di ordinanza dunque non è illegittimo e il conducente che non lo rispetta è in multa. Dalla sentenza fuoriesce dunque l’assunto che i segnali stradali senza numero di ordinanza affisso sono validi così come le multe comminate per la loro violazione.
Come abbiamo detto può mancare il numero sul segnale ma non l’ordinanza, un’istanza che obbligatoriamente l’ente deve emettere attraverso provvedimento amministrativo. Quindi il conducente deve valutare tutti questi aspetti quando decide di fare ricorso per una multa.