Effetto elicottero, come evitare una volta per tutte i mal di testa dovuti a questo strano fenomeno | Basta pochissimo
Generalmente non si verifica sempre, ma solo quando si guida a una velocità superiore ai 40 km/h ed è più fastidioso se il finestrino della propria auto è abbassato.
Sebbene la maggior parte delle auto disponga già di un sistema di aria condizionata, è anche un dato di fatto che l’età media del parco veicoli in Italia è di circa 20 anni. Per questo motivo, un veicolo con l’impianto di climatizzazione danneggiato potrebbe costringerti ad abbassare i finestrini durante questa stagione calda, perché l’estate è lunga.
Puoi anche guidare con i finestrini abbassati nella convinzione di risparmiare carburante o semplicemente per generare una sensazione di libertà ricevendo l’aria in faccia. Ma smette di essere piacevole quando il vento fa il suo effetto e si manifesta quel rumore scomodo (a volte anche doloroso) che fa fischiare le orecchie.
Generalmente si verifica quando si guida a una velocità superiore ai 40 km/h ed è più fastidioso se il lunotto è abbassato. In questo caso si verifica un incrocio d’aria: il vento dall’esterno che entra e interagisce con il vento all’interno dell’auto, perchè sappiamo essere ottimale per l’estate, ma non per il suono.
Quando queste masse d’aria si scontrano, si comprimono e decomprimono ripetutamente. Questo è il rumore fastidioso che si ottiene: ronzio e variazioni di pressione con suoni simili a quelli di un elicottero. In inglese è conosciuto come ‘wind buffeting’, una situazione sconveniente e molto fastidioso.
L’aerodinamica
Ciò dipenderà dalla velocità del veicolo e dal modello. Generalmente, le auto più moderne sono quelle che risentono maggiormente di questo fenomeno, a causa della loro aerodinamica studiata diversamente per contenere i costi.
Il flusso d’aria segue la forma dell’auto e colpisce i finestrini laterali, creando dei pompaggi. Di solito accade anche nelle decappottabili e quando il tetto apribile è aperto, però li è un fenomeno che tutti si aspettano.
La scoperta
Questo fenomeno acustico ha un nome e si chiama risonanza di Helmholtz, in onore della persona che scoprì questo effetto: Hermann Helmholtz, un tedesco dedito alle scienze fisiche e alla medicina. È stato lui a scoprirlo attraverso l’esperimento con la bottiglia aperta (senza tappo) e le variazioni della pressione dell’aria, proprio come accade con le automobili e i finestrini aperti.
E come si risolve? Facile. Secondo Jeoffrey Fischer, della School of Mechanical and Manufacturing Engineering dell’UNSW (Sydney, Australia), questo si risolve “aprendo un’altra finestra. In questo caso il flusso che entra da un lato esce semplicemente dall’altro e annulla l’effetto”. Parliamo i un fenomeno unico che si trova sempre più sulle auto odierne.