Euro 7, filiera in cortocircuito: è guerra tra fornitori e costruttori | A pagarne le conseguenze gli automobilisti
Fornitori e case automobilistiche hanno acceso lo scontro per quello che riguarda la produzione dell’Euro 7. Ecco cosa sta succedendo.
La filiera automobilista sembra essere arrivata a un blackout che si potrà sbloccare solo trovando un accordo che sia vantaggioso veramente per tutti. La questione messa in campo è la produzione dell’Euro7 che tra poco sarà finalmente una realtà, sempre se si riuscirà a sbloccare la situazione.
Da una parte dello scontro ci sono i fornitori, dall’altra le case automobilistiche con i secondi a ribadire la loro contrarietà nei confronti dei nuovi standard proposti da Bruxelles nei confronti dei quali i fornitori hanno espresso un parere nettamente positivo.
Una divergenza che ha spinto sull’orlo di un confronto piuttosto aspro in cui nessuna delle due parti sembra abbia intenzione di cedere per un ragionevole accordio che non sarà affatto semplice da trovare se tutto resta esattamente così com’è. Ma se su tale fronte le divergenze sono ancora forti sono altri i punti su cui Acea e Cepla sono concordi nel chiedere al presidente della Commissione Europea di trovare un accordo per quello che riguarda alcune questioni spinose.
In particolare si mira al rafforzamento del mercato europeo, oltre al miglioramento dell’accessibilità economica dei trasporti per la parità globale, ma soffermiamoci sui motivi dello scontro tra Area e Cepla.
Euro 7: ecco quali sono le richieste
I firmatari della missiva affermano che le nuove norme in materia Euro 7 devono essere adottate prima della fine dell’attuale legislatura per garantire ai cittadini che vivono in città la possibilità di godere di un’aria che sia la più vivibile possibile, in proporzione all’elevato numero di automobili che sono in circolazione. La legislazione in merito dovrebbe essere veloce e tempestiva.
Si sottolinea come siano già in circolo i sistemi di controllo per quello che riguarda delle emissioni e possono essere utilizzati a prezzi accessibili. Le associazioni richiedono una veloce definizione dei dettagli in materia con uno studio puntuale di quello che è l’impatto ambientale di ogni singola tipologia di veicolo.
L’insidia dei costi
Come ben si potrà immaginare, le divergenze già evidenti si hanno nei confronti di quelli che sono i costi. I fornitori sostengono che secondo il loro punto di vista il costo che l’industria e di riflesso i consumatori devono pagare è estremamente modesto. Quindi i modelli di automobili compatibili con la normativa Euro7 saranno accessibili a gran parte dei cittadini.
Di tutt’altro avviso Acea che ritiene che le spese da sostenere siano eccessive e che gli aumenti previsti sfioreranno i 2.000 euro e che l’impatto sull’ambiente non sarà così importante come invece si sostiene.