I test effettuati sulle strade non hanno portato gli effetti sperati: Uber è stata costretta a fermare la sperimentazione legata alla guida autonoma in seguito a un incidente. E ora si vuole investigare sull’accaduto. Un primo stop era già arrivato a novembre, a San Francisco, a causa di una serie di problemi di regolamentazione. L’agenzia Bloomberg ora fa sapere che le prove tecniche legate alla tecnologia per la guida in totale autonomia non potranno procedere fino al momento in cui si saprà di più in merito a quanto accaduto a uno dei suoi Suv con AutoPilot a Tempe, in Arizona. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma alcuni presenti sul posto hanno condiviso sui social una foto della macchina ferma in mezzo alla carreggiata, su un fianco. La vettura Uber è entrata in collisione con un’altra vettura che ha riportato danni su una delle due parti laterali.
E’ ancora difficile dire che cosa sia successo: secondo le prime informazioni la polizia ha spiegato che la vettura non sembra essere responsabile dell’incidente, causato invece dalla seconda macchina che avrebbe dimenticato di dare la precedenza. Si ferma così la fase di test avviata non solo in Arizona ma anche a Pittsburgh, città dove le auto autonome Uber sono già scese in strada nel mese di settembre. La più grande difficoltà ora è trattare il caso in modo riservato, perché anche se l’incidente, di per se, non è grave, rappresenta un modo per tornare a puntare il dito sul livello di sicurezza della tecnologia dell’AutoPilot.
Da parte sua, Uber ha riconosciuto di aver commesso diversi errori, assumendosi così le colpe di ogni rischio: nel mese di febbraio sono stati registrati in media un incidente ogni 80km sulle 43 automobili che stavano girando per le sperimentazioni tra California, Arizona e Pennsylvania. Ma i problemi non sono solo su strada! La società vive una situazione difficile anche a livello generale, per colpa di una causa in tribunale che li porta a scontrarsi con Google.
L’accusa è quella di aver sottratto la tecnologia Google per le auto a guida autonoma tramite la startup Otto, che è stata creata da un ex dipendente di Mountain View. Infine Uber ha dovuto rinunciare da poco al suo presidente Jeff Jones, che si è reso protagonista di spiacevoli episodi legati alle condotte sessiste sulle donne che lavorano in azienda. A risentirne è l’intera società su più fronti!