Basta guardarsi intorno, magari verso le periferie, per scoprire come i concessionari di auto stanno sparendo dalle nostre città, in maniera inesorabile.
Nonostante questo Fiat non intende affatto eliminare gli showroom per passare alla vendita totalmente online. A dirlo in maniera chiara e netta è stato Gaetano Thorel, boss di Fiat Europe, parlando nei giorni scorsi con i colleghi inglesi di Autocar.
“I nostri concessionari sono il nostro motore”, le parole del manager dell’azienda torinese: “Sono il volto del marchio. Sono fondamentali. Quando vai fuori dall’Italia, in Germania, in Francia, persino nel Regno Unito, la nostra rete di rivenditori rappresenta il nostro volto nel mercato. Il concessionario è il nostro ambasciatore”.
Sono infatti molte le case automobilistiche che hanno detto addio ai concessionari, come ad esempio la svedese Volvo che vende auto elettriche solo online, ma Fiat non è della stessa idea ed è intenzionata a perseguire su questa scelta: “Vendere online è importante – ha evidenziato ancora Thorel – sta crescendo. Ma quando pensi di comprare un’auto per 30.000-40.000 euro, vuoi toccarla e andare da qualche parte dove puoi toccarla. E per me, i nostri showroom sono i luoghi in cui toccarla”.
Anche la nipponica Honda appoggia quest’idea, con il product boss della divisione britannica, Andrew Winfield, che sempre ai colleghi inglesi di Autocar ha detto: “Abbiamo un seguito molto fedele. La maggior parte dei nostri clienti ha acquistato cinque o sei Honda in passato. Sono felici di parlare con il loro rivenditore perché li conoscono da molti anni. Conoscono il rivenditore per nome”.
Fra le numerose aziende che stanno invece puntando sempre in maniera maggiore sull’online troviamo Mercedes-Benz, che sottolinea come la vendita via web permetta di eliminare la contrattazione e ciò significa “maggiori profitti da minori vendite”, come ha evidenziato il CEO di Mercedes-Benz UK, Gary Savage. Ma per Olivier Francois, CEO di Fiat è tutto diverso: “La gente ama i concessionari, e il marchio li “sfrutterà” specialmente in Italia, dove abbiamo più concessionarie che chiese“.
Stephan Winkelmann, il numero uno di Lamborghini, gli fa eco: “I concessionari sono gli ambasciatori del marchio. La vendita di auto è ancora l’attività principale, serve per intrattenere e far sentire gli acquirenti parte del club. Questi fanno la differenza. C’è un’enorme concorrenza con i marchi di lusso, non solo sulle auto. C’è un’enorme tendenza a offrire cose che il denaro non può comprare. Dobbiamo creare confusione”.
Che questo sia l’inizio di una nuova era per i concessionari e per i marchi? Staremo a vedere se, circa 15 anni dopo, una tal Di Risio Motor risultava essere troppo avanti per l’epoca.