Fiat, la compatta sportiva: in pochi oggi se la ricordano I Quando uscì fu un successo immediato
Un successo inaspettato di vendite per Fiat a metà anni Novanta, le Fiat Brava e Bravo irrompono sui mercati, anche nella versione HGT.
Il clima che si respira nella casa automobilistica torinese durante la metà degli anni Novanta è di particolare creatività e ispirazione, dovuto all’entusiasmo derivante dal successo degli ultimi modelli Fiat sul mercato, parliamo della Punto, che nel 1995 diventa Car Of The Year e vive il suo periodo di splendore come l’utilitaria preferita sul mercato.
In un momento così favorevole, in Fiat si pensa all’erede della Fiat Tipo fino a che nel 1995 nascono Fiat Brava e Fiat Bravo, si tratta di due modelli uguali, gemelli ma diversi, perché la prima è una berlina quattro porte a due volumi e mezzo, la seconda a tre porte e due volumi, la Brava nasce come una familiare mentre la Bravo dimostra sin da subito uno spirito sportivo.
La Fiat pensa bene di cavalcare quest’onda di successo e benevolenza da parte del mercato perché non appena i modelli fanno il loro debutto, l’apprezzamento è immediato e grande, la versione più sportiva del segmento C, vince (la seconda volta consecutiva per Fiat) il premio Car Of The Year 1996.
Linee morbide e tondeggianti, uno stile che piace e che vende
Perché piacciono tanto al pubblico? La Fiat Brava e la Fiat Bravo rispondono a quel gusto di modernità e dinamicità, senza linee troppo spigolose e squadrate, tutt’altro. Fluide, morbide e tondeggianti, frutto del lavoro del Centro Stile Fiat, in particolare di Ermanno Cressoni e Peter Fassbender, colui che da alla luce il disegno definitivo dei modelli.
Le due Fiat si impongono sul mercato dell’auto con dei numeri di vendita inimmaginabili, 220.000 macchine in Europa e 90.000 in Italia. Oltre allo stile che piace tanto, molto apprezzate sono anche le motorizzazioni disponibili a benzina e un’unica a diesel e per i più audaci la versione sportivissima della Bravo la HGT.
Una versione HGT per gli spiriti più audaci
Questa versione più grintosa porta in dotazione un motore cinque cilindri 1998 cc, quattro valvole per cilindro, da 147 cv a 6100 giri al minuto, con variatore di fase elettroidraulico che permette progressività e velocità quando si sale di giri, con una velocità massima di 218 km/h. Top di categoria anche nell’accelerazione e nelle riprese ai bassi regimi, soprattutto per via del comfort acustico, non comune alle macchine così fatte.
Quello della Bravo è un telaio molto rigido, adatto a chi vuole sperimentare un tipo di guida sportiva. Tutta l’audacia del motore e delle prestazioni si rivelano anche in un’estetica sportiva e aggressiva. Nel 1998 arriva il restyling in più la concorrenza mostra i denti con la Volkswagen Golf, la Peugeot 207 e la Ford Focus. La produzione viene interrotta nel 2001. La Bravo rimane ancora su qualche mercato, come quello brasiliano o nel caso di quello giapponese, col nome di Bravissimo.