Se uno guarda i simboli del Piemonte e delle Alpi, uno su tutti, Piemonte Parchi, il simbolo è un animale selvaggio con buone doti da scalatore, ovvero lo stambecco. Questo animale riesce ad arrampicarsi ovunque e restare in piedi in posti impensabili.
Evidentemente proprio a questo animale si devono essere ispirati per realizzare la Fiat Panda 4×4, il Pandino per eccellenza in grado di andare ovunque. L’utilitaria torinese ha costruito, nei suoi oltre 40 anni di vita una leggenda ed una fama unica.
Sulle strade non battute la piccola Panda a trazione integrale ha pochissimi rivali. Rocce, fango, pendii scoscesi, piccoli guadi non vengono temuti dalla Fiat Panda 4×4, ma come accade ancora oggi, in situazioni gravi, quando i SUV arrancano lei viaggia tranquillamente proprio come uno stambecco.
Fino al 1983, il mondo dei fuoristrada era realizzato per veicoli grandi duri e possibilmente giapponesi è arrivata lei: una piccola utilitaria a quattro ruote motrici. Questa scelta non piacque a tutti: “Come potrebbe mai quella scatoletta di latta gettarsi su sentieri rocciosi, irti e faticosi senza spezzarsi in due?”. La risposta è ben nota, la Fiat Panda fin dal primo istante si è dimostrata dedita alla fatica, alla resistenza diventando inarrestabile.
Rispetto alla versione da citycar, il telaio della 4×4 è stato irrigidito, reso più solido e in grado di fronteggiare ostacoli. Uno dei suoi punti di forza erano i 740 kg di peso che le hanno consentito una vitalità unica, il tutto aggiunto alla magia degli specialisti di Steyr-Puch che hanno realizzato la trazione integrale della Panda.
Sotto le loro cure, la Panda si è trasformata in un fuoristrada unico, grazie alle fornitura date alla Fiat. La Fiat Panda 4×4 non possiede il riduttore, ma ha un asso nella manica da utilizzare: la prima cortissima. Tramite questo rapporto così breve, la 4×4 si arrampica ovunque. Se vogliamo, l’unico difetto è la limitata altezza da terra, ma negli anni di produzione e soprattutto con i molti appassionati presenti anche quel problema è stato risolto poiché esistono kit aftermarket per poter rialzare.
La prima versione della Fiat Panda 4×4 vedeva sotto il cofano un motore derivato da quello dell’Autobianchi A112, parliamo di un quattro cilindri da 965 cc da 48 CV che si dimostrava robusto e affidabile. Gli interni sono semplici e in linea con gli ideali dell’offroad, che bada più alla sostanza senza orpelli. Nel 1985 arriva la prima versione speciale in 5.000 unità, chiamata “Nuova Fiat Panda 4×4”, che si riconosce per i fari di profondità supplementari, il portapacchi e le strisce decorative sulle fiancate.
Sarà la prima di una lunga serie di allestimenti particolari, coma la Trekking, la Lusso e la linea realizzata per le montagne , come SaintMoritz che vedeva il tetto in tela. Oggi questa Panda 4×4 ha assunto prezzi degni di un SUV di tutto rispetto e l’amore per questo modello non accenna ad affievolirsi.