Fiat Ottimo, un modello pensato per il pubblico più giovane, innovativo e spazioso ma dal destino fragile.
È prassi consolidata di tutte le maggiori case automobilistiche di guardare non solo ai mercati nazionali o comunitari per esempio, come nel caso di quelle europee, ma di lanciarsi in progetti e investimenti realizzati appositamente per alcune fette di mercato situate in zone specifiche del mondo e dalle caratteristiche ben distinte.
Creare dei prodotti appositi e studiati solo per quel tipo di mercato, in modo da esportare un prodotto, in questo caso una vettura che possa rispondere a ogni tipo di esigenza e possa rispecchiare i gusti e le tendenze in voga in quel settore, che sia quello sempre occidentale ma fuori dal continente europeo fino al più lontano mercato del versante orientale.
La casa automobilistica torinese Fiat, nel corso della sua lunga storia, e soprattutto nel passato, ha utilizzato molto questo tipo di politica aziendale, cosiddetta world car, esportando modelli di vetture che già erano vendute sul mercato italiano, magari apportando qualche modifica, oppure creandone di specifici anche con nomi diversi, proprio per mercati internazionali.
Tantissimi i modelli che Fiat ha sviluppato, nel corso degli anni, per esempio per il Sud America, conseguendo molto spesso un grandissimo successo di vendite e critica. Lo fa anche per un altro mercato, quello della Cina. Un mercato che già da tempo è considerato uno dei più importanti a livello globale. Ogni casa automobilistica cerca di conquistarlo attraverso modelli di auto dedicati solo al Paese cinese.
Tra i modelli Fiat sul mercato cinese, la Fiat Ottimo e la Fiat Viaggio, due berline che però non hanno avuto un destino felice. Forse la propensione dei gusti dei consumatori andava e va tutt’oggi in un’altra direzione, per esempio verso i SUV. La Fiat Ottimo in Cina era disponibile nelle motorizzazioni turbo 16 V a benzina, il 1.4 T-Jet da 120 cv e il 1.4 T-Jet da 150 cv.
La Fiat Ottimo, una berlina media a due volumi, realizzata sulla base della Fiat Viaggio, infatti in comune il pianale, gli interni e l’abitacolo e anche tutta la meccanica. Dalle linee innovative e dall’abitacolo molto spazioso, pensata per un pubblico giovane. Nata dalla joint venture tra Fiat e la cinese Gac. nel progetto e nel design concepita a Torino. Prodotta e venduta in Cina dal 2013 fino al ritiro dai listini nel 2017. Il successo non è stato quello sperato e le vendite non hanno mai raggiunto numeri tali da lasciarle in gamma.
Anche la Fiat Viaggio ha avuto lo stesso destino. Costruita e venduta sempre in Cina, dal 2012, quando viene presentata al Salone di Pechino, al 2017, conosciuta sul mercato cinese come Fei Xiang, è una berlina fastback. Anche lei nata dalla stessa joint venture. La Fiat Viaggio, il suo progetto è opera di studi occidentali, tra Italia e Stati Uniti, somiglianze varie infatti con l’Alfa Romeo Giulietta del 2010 e la Dodge Dart.