Questa vettura proviene direttamente dal 1954, stiamo parlando di quasi 70 anni fa, e quasi sicuramente la parola più usata per definire la Fiat Turbina presentata al Salone di Torino di quell’anno fu “utopia”.
Stiamo parlando di una vettura da laboratorio che faceva parte di un progetto che Dante Giacosa aveva avviato nel 1948. Oggi nessun altro termine meglio di questo si adatta alla hypercar Test/1 dello studio torinese Camal Stile che è stato realizzato al fine di raccontare questo veicolo virtuale, il tutto attraverso degli efficaci rendering 3D, proprio come afferma Test/1, il quale è fatta “di idee fresche, un mix di influenze, tradizioni e voglia di innovare. Ma anche un omaggio e una reinterpretazione dell’emblematica Fiat Turbina del 1954”.
Allora la Casa torinese aveva scelto per questo concept, con un manifesto del suo saper fare e soprattutto del saper innovare, ma aveva scelto lo stile sinuoso, con forti influenze aeronautiche, tipiche dell’epoca.
Questo rappresenta un gruppo propulsivo composto da un compressore a due stadi, da una turbina a due stadi, da una seconda turbina motrice a uno stadio e da un gruppo riduttore per la trasmissione alle ruote.
Tutto questo consentiva la possibilità di scaricare 295 CV di potenza, numeri da capogiro per l’epoca, anche grazie ad un Cx pari ad appena 0,15 che permetteva di raggiungere i 250 km/h. Il progetto di Camal Stile ipotizza invece l’impiego di un motore jet di derivazione interamente aeronautica alimentato da cherosene e capace di produrre fino a 5.000 CV.
Per Test/1 il coefficiente di resistenza aerodinamica dichiarato è di 0,20, leggermente peggiorato rispetto a quello della passata erede, ma che, secondo stime dell’azienda, potrebbe consentire una velocità massima di 450 km/h.
Niente lascia supporre che dietro questa proposta di Camal Stile, è uno studio fondato nel 2008 da Alessandro Camorali che si occupa di modellazione 3D, di design e di formazione nell’ambito dei render fotorealistici in campo automotive, ci siano concrete possibilità di passaggio alla costruzione di un prototipo.
Lo conferma, sul profilo Linkedin, la stessa azienda torinese: “Chi ci segue da tempo sa che la sperimentazione è la chiave del nostro lavoro – si legge – e Test/1 non è altro che l’incarnazione di questa esigenza. In questo caso, ci siamo sentiti liberi di esplorare le ultime tendenze, abbracciando linee scultoree e volumi monolitici, intervallati da linee taglienti e meccanica a vista”. Staremo a vedere se questa azienda potrà realizzare questa vettura.