Un numero impressionante se messo a confronto con quelli registrati nel 2010, l’anno precedente al rientro della pirelli in Formula 1. Il fornitore italiano ha diffuso una serie di interessanti statistiche relative al Campionato 2012, che raccontano il grande impegno richiesto da una competizione tanto lunga, complessa e tecnologicamente avanzata. Nei venti weekend di gara sono state fornite complessivamente 31.800 gomme (22.500 da asciutto, 9.300 da bagnato), più altre 6.600 utilizzate per i test. Le gomme da asciutto hanno avuto una vita media di 180 km, quelle da bagnato di 140. Tutti questi pneumatici sono stati riciclati al termine del loro impiego agonistico. Ancora qualche primato: la velocità media più alta sul giro è stata fatta registrare da Lewis Hamilton durante le qualifiche del GP d’Italia a Monza, dove ha ottenuto la pole girando ai 248,241 km/h. Il numero dei pit stop, compresi 14 provvedimenti di drive through e due di stop&go, è stato di 957, per una media di 47,9 soste per gara e 1,9 soste per pilota in ciascun Gran Premio. In Malesia il totale delle soste è stato addirittura di 76, mentre ad Austin ha raggiunto il minimo stagionale: 24. Impressionante il dato sul pit stop più rapido: i meccanici di Jenson Button hanno avuto bisogno di soli 2,31 s durante una sosta dell’inglese al GP di Germania. Vale la pena di tornare sulle statistiche relative ai sorpassi: la corsa più “avara”, in questo senso, è stata come da tradizione, il GP di Monaco, dove se ne sono registrati solo 12. Il primato a una gara bagnata va alla Malesia (76), quello assoluto alla Cina, dove ce ne sono stati addirittura 90. Le mescole più usate nell’anno sono state di gran lunga Hard (101.692 km), Medium (121.840) e Soft (123.270), mentre le Supersoft si sono fermate a 21.993 km, un valore più vicino a quelli delle Intermediate (13.770) e delle Wet (7.930).