Formula 1, crisi Ferrari dopo questa batosta, pensa già al 2024
Anche questa volta in Casa Ferrari non sono di buon umore, anzi, la situazione di crisi è sempre più aperta, infatti altro GP, un’altra delusione.
È pensare che la tornata in pista di Montmeló, si annunciava decisamente più allegra, ma diciamolo subito, nessuno pensava che Sainz e Leclerc potessero dar fastidio alla Red Bull, quello è utopia pura. Ma stavolta la SF-23 montava le tanto attese modifiche che non si erano vista a Montecarlo. Il circuito sito nei pressi di Barcellona è considerato il migliore dell’intero Mondiale nell’evidenziare pregi e difetti di una monoposto.
Ormai è risaputo che Verstappen ha vinto gareggiando col braccio fuori dal finestrino, l’unica notizia degna di nota è che sulla Mercedes le novità hanno reso eccome, permettendo un buon salto in alto. Per la prima volta in stagione qualcuno si è messo dietro una Red Bull senza che si verificassero anomalie: Russell partiva alle spalle di Perez ed è finito davanti. Mentre il suo compagno Hamilton ha chiuso secondo ed è stato capace di mantenere un gran ritmo.
Questo vuol dire che il lavoro fatto dai meccanici della Stella è nella giusta direzione, grazie probabilmente ai numerosi interventi, armoniosi. La riapparizione delle fiancate è stata accompagnata anche da un fondo inedito, una sospensione anteriore rifatta e un alettone posteriore modificato.
Anche se a ben guardare non è un caso che l’evento abbia coinciso con il ritorno di James Allison, direttore tecnico tornato al suo posto dopo tanti anni. Invece agli uomini della rossa non sembra mancare la buona volontà, ma la visione d’insieme. In Australia, a Baku, ora in Spagna, in più occasioni si è parlato di nuovi fondi, nuove ali, nuove fiancate, pezzi che arrivavano e poi sparivano, ognuno a voler vedere beffardamente fine a se stesso.
La Ferrari pensa già al 2024
Pertanto risulta forse il caso di dire ai talentuosi ingegneri presenti in quel di Maranello, che è più che mai necessario qualcuno in grado di indicare una direzione e avere un pensiero improntato al lungo periodo.
Una figura che finora la Ferrari non ha trovato, dandosi sì da fare ma a quanto pare non proprio con le idee ben chiare. Invece servono calma e lucidità, per identificare la persona giusta e strapparla alla concorrenza.
Insieme, magari, ad altri nomi di sostanza del panorama mondiale, anche perché ormai arrivati al sedicesimo anno di digiuno iridato, la Ferrari deve porsi una domanda fondamentale: è sufficiente esserci, in F1, o il successo rientra ancora nei desideri e nelle ambizioni della scuderia, o quantomeno pensare già al 2024 potrebbe essere una soluzione? Staremo a vedere