Era tranquillamente immaginabile già prima di Natale, ma il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, ha aspettato per la dichiarazione ufficiale: “Il Gran Premio di Monza è salvo. il GP resta a Monza. E’ un impegno finanziario notevole che ci costringerà anche a redigere un piano di risparmi. L’accordo con Bernie è in sostanza già stato trovato e dobbiamo solo mettere a fuoco alcuni dettagli e particolare non secondario, la durata del contratto. L’obiettivo è comunque siglare l’accordo che verrà firmato da me e Capelli, entro la fine di gennaio. L’obiettivo è davvero vicino e speriamo di ufficializzare il tutto al più presto”.
Altra importante conferma è arrivata dal presidente dell’ACI Milano ed ex pilota di Formula 1, Ivan Capelli: “Monza è salva. Il governo ha approvato un emendamento che ci consente di finanziare il Gran Premio. E’ probabile un accordo fino al 2022”.
Sembra, quindi, che dopo tante discussioni, sia tra appassionati, sia tra politici, sia arrivata la soluzione al problema, grazie anche all’impegno diretto del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e del Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.
Per capire come si era creata la frattura tra la SIAS (la società che gestisce l’autodromo) e Bernie Ecclestone, dobbiamo fare qualche passo indietro a qualche mese fa, quando l’Autodromo si trovò di fronte alla scelta relativa al rinnovo del contratto.
La questione è nata quando Ecclestone ha chiesto un aumento agli autodromi per ospitare la Formula 1 (Bernie affermò: “Il fatto è che noi abbiamo qualcosa da vendere e loro devono decidere se sono interessati a comprarlo. Rinnovo improbabile? Al momento direi di sì sulla base del fatto che non vogliono pagare”), aumento che la SIAS non poteva permettersi, allora Ecclestone, in modo molto provocatorio, suggerì all’ACI di spostare il GP al Mugello, sul famoso tracciato toscano di proprietà della Ferrari, che già ospita la MotoGP.
La risposta del Presidente dell’ACI non si fece certo attendere, e fu assolutamente decisa: “Se manterremo la Formula 1 a Monza, significa che avremo fatto un buon lavoro. Ogni altra opzione non sarebbe il risultato di un buon lavoro. Sarei uno sciocco a non dire che Monza è il teatro ideale per il Gran Premio. Lì dal 1922 a oggi è stata scritta la storia del nostro automobilismo. Comunque sono il presidente dell’Aci Italia, e prima di toglierci il GP d’Italia dovranno passare sul mio corpo”.
Dopo queste dichiarazioni, Ecclestone incontrò durante il GP di Monza prima Roberto Maroni, poi Matteo Renzi ed infine Capelli e Sticchi Damiani, ma tutti gli incontri si conclusero con un “nulla di fatto”.
L’ultimo passo, quello decisivo per il rinnovo del contratto, è stato compiuto dal Governo che ha autorizzato l’ACI ad usare i propri utili (anche quelli derivanti dall’attività del Pubblico Registro Automobilistico) per pagare quanto chiesto dalla Formula 1, inserendo un apposito articolo (il 183, per la precisione) nella Legge di Stabilità.
Infine, un altro grosso aiuto è arrivato dalla Regione Lombardia che, con un investimento di 7 milioni di euro l’anno, e con l’aiuto di investitori esterni, rimpinguerà le casse dell’ACI per consentire all’ente il pagamento degli oneri contrattuali.
Così, a conti fatti, si avrà un esborso di 12,5 milioni dall’ACI e di altri 6,5 dall’ACI Milano.
Il GP d’Italia è salvo!