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Frode carburanti: svelato uno dei motivi per cui paghiamo tanto di accise | I furbetti fanno andare di mezzo tutti

Il problema delle frodi sul carburante
Il problema delle frodi sul carburante-tuttosuimotori.it

L’operazione della Guardia di Finanza di Varese contro le cosiddette “frodi carosello” nel settore carburanti. Sequestri per milioni di euro.

La questione carburanti è al centro dell’attenzione, da sempre, di cittadini, della politica e anche delle Forze dell’Ordine, che operano controlli e verifiche in un settore che cela molte difficoltà e anche possibilità di frodi e illeciti. Ai cittadini interessa sotto l’aspetto più economico.

L’aumento costante dei prezzi, il tanto atteso ma mancato taglio delle accise da parte del Governo, quello che chiedono è essere tutelati sia come risparmiatori e consumatori ma anche da eventuali truffe e frodi che in qualche modo potrebbero far sentire gli effetti anche su di loro.

Tra le molteplici ragioni, sulle quali si interrogano continuamente tutti i cittadini, il perché nel nostro Paese insiste costantemente la difficoltà di accise sui carburanti assai elevate, si potrebbe per ipotesi far riferimento anche al problema delle frodi che riguardano un comparto centrale per la nazione.

Parliamo di quello del commercio e della fornitura di idrocarburi per autotrazione. La recente sgradevole scoperta ha riguardato gestori di depositi di prodotti petroliferi e carburanti che, commettendo dunque una vera e propria frode, emettevano fatture per operazioni inesistenti.

Le “frodi carosello” e l’operazione della Guardia di Finanza di Varese

Scoperti dalle Forze dell’Ordine, dal tempestivo accertamento dell’illecito, da parte della Guardia di Finanza , che ha sequestrato conti correnti per il valore superiore a 1 milione e 200 mila euro, che in poche parole equivale al profitto di frodi carosello nel settore dei carburanti.

A condurre l’operazione gli agenti del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Varese, che hanno eseguito un decreto di sequestro  preventivo di beni e finanze, che è stato poi emesso  dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Busto Arsizio, su richiesta della Procura in questione, dopo una lunga indagine che ha portato finalmente allo scoperto gli inganni previsti dalle cosiddette “frodi carosello” all’imposta sul valore aggiunto.

L'operazione della GdF
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Un sequestro da 1 milione e 200 mila euro tra beni e finanze

Nell’ambito del settore del commercio degli idrocarburi, le Forze dell’Ordine, hanno scoperto un complesso meccanismo di frode messo in atto attraverso l’emissione e l’impiego di fatture derivanti da operazioni inesistenti del valore di circa 6 milioni di euro da parte dei gestori, che aveva naturalmente come scopo quello di evadere l’Iva e frodare l’Erario almeno per quella somma precedentemente descritta, 1 milione  e 200 mila euro.

Il decreto di sequestro preventivo interessa una società e il suo relativo amministratore della zona di Varese. Il capo d’accusa per la quale è indagata è dichiarazione fraudolenta attraverso l’impiego di fatturazione falsa derivante appunto da operazioni inesistenti. Questa operazione della Guardia di Finanza di Varese, è solo una delle tante previste da una più ambia strategia di controlli e verifiche sul territorio, contro frodi e inquinamento del mercato.