Furti d’auto, allarme cybercriminali: te la rubano con la tecnologia I Ecco come ti difendi, sta diventando un’emergenza
I furti d’auto sono in aumento e i ladri sono sempre più tecnologici allo stesso modo anche i sistemi di difesa si fanno più sofisticati.
Dopo il periodo di stop, conseguenza del periodo pandemico del Covid, sono ripresi a crescere i casi di furti d’auto. I dati registrati riportano una situazione tornata ai livelli pre-pandemia, anzi nettamente superiore per tasso di incidenza, soprattutto in alcune zone d’Italia.
I modelli preferiti dai ladri d’auto si confermano i SUV, che secondo l’Osservatorio LoJack, la società di servizi automotive, rappresentano il 47% dei veicoli sottratti. Le statistiche mostrano anche come alcune zone del Paese siano più soggette a furti di altre, con modalità diverse.
Le più interessate da questo triste fenomeno sono la Campania, il Lazio, la Puglia, la Lombardia e la Sicilia. Dicevamo come a seconda dell’aree esiste una modalità specifica di furto, per esempio nell’area centro-nord del Paese prevale il tipo di furto su commissione, mentre al sud è più frequente quello che si definisce “cavallo di ritorno” o per ottenere dei ricambi da rivendere.
Ladri d’auto al passo con la tecnologia
Così come la tecnologia fa da padrona ormai nell’industria automobilistica e nelle sue automobili così questa è parte integrante delle modalità di sottrazione dei ladri, che si sono innovati per essere al passo con i tempi. A partire dai metodi con cui sono in grado di clonare, simulare a tutti gli effetti i sistemi di apertura dei veicoli keyless o smart key, i più diffusi.
Aprono così la vettura, senza scassinarla e rovinarla, in un minuto o poco meno. Si tratta di porte di diagnostica per riprogrammare le chiavi e di software che le duplicano, intercettano la comunicazione tra chiave e veicolo, la cosiddetta pratica del “relay attack”.
Nuovi metodi tecnologici per sottrarre le auto
Altro metodo utilizzato è quello detto “component replacement” ovvero la sostituzione di alcune componenti elettroniche, per esempio il modulo immobilizer, che inganna la strumentazione di sicurezza e gli impone così una chiave programmata in precedenza. Le cose si complicano ancora di più per i proprietari di auto, per via del fatto, che il futuro vede sempre di più veicoli collegati alla rete.
I ladri d’auto acquisiranno sempre più conoscenze informatiche e strumenti tecnologici, sarà veramente difficile proteggersi. Basterà un computer o un dispositivo portatile al malintenzionato, connesso alla rete, un malware con cui si vuole colpire il sistema informatico di bordo e il gioco è fatto. Così come i ladri affilano le unghie al passo con le tecnologie, anche i sistemi di difesa dai furti a tutela dei proprietari diventano sempre più sofisticati e difficilmente penetrabili. La connessione alla rete e la localizzazione rendono il veicolo sempre rintracciabile.