Guida in stato di ebbrezza alcolica: cos’è l’assoluzione dal reato per ‘particolare tenuità dei fatti’ | Il trucco che ti servirà quest’estate per farla franca
Che cosa direste se vi dicessero che anche in caso di guida in stato di ebbrezza potreste andare incontro verso una assoluzione di responsabilità e, dunque, farla franca? Forse qualcuno inorridirà mentre qualcun altro, al contrario, esulterà.
E’, come sempre, la prospettiva da cui si guardano e analizzano le cose, il background e la sensibilità delle persone e l’abitudine o meno a considerare il ‘giusto’ come la parte giusta da cui affacciarsi per analizzare la vita, a fare la differenza. Vale a dire?
In principio, rispetto a tutte quelle che sono le regole da rispettare, le leggi e le norme, a prescindere da quale sia l’ambito sul quale vanno ad incidere, dovrebbe prevalere la coscienza e il senso etico.
Vale a dire che noi dovremmo rispettare una regola per il semplice fatto che esista, e che serva a rendere più corretto, sicuro ed equo quel ‘contesto’ in cui si applica: e ciò al di là delle conseguenze.
Dovremmo, cioè, essere persone oneste e con comportamenti probi e congrui al di là del fatto di temere che, laddove commettessimo un errore o infrazione, ci sanzionerebbero.
Tenuità e reato, cosa dice la legge
Pensiamo appunto alle regole del Codice della Strada: oggi molti rispettano le norme perché vogliono evitare delle multe, ma dovrebbero farlo a priori, sapendo che nel far questo si mettono in salvo, tutelano gli altri, e non mettono nessuno in pericolo. Eppure non succede spesso e, allora, ben vengano le regole restrittive. Ma che cosa accade se si presenta di fronte a noi una alternativa?
Se ci fosse una exit strategy, appunto un modo, per fare il classico esempio, di bere fino a ubriacarsi e poi sfuggire legalmente alle conseguenze del reato di guida in stato di ebbrezza, che cosa faremmo? Berremmo fino a sbronzarci, o saremmo oculati? Il grande dubbio sorge rispetto all’istituto della cosiddetta assoluzione per ‘particolare tenuità dei fatti‘. Vale a dire? Molti potrebbero pensare di usare questo trucco come uno stratagemma per farla franca questa estate e, in piena movida, darci dentro col bere senza rischiare. Il punto è uno, però. La realtà della particolare tenuità del fatto, riferita al reato di guida in stato di ebbrezza va considerata caso per caso è non è una legge universale.
Tenuità dei fatti, cosa dice la Cassazione
Come hanno spiegato dalla Cassazione la tenuità del fatto implica che una persona, colpevole di guida in stato di ebbrezza, può essere sollevata da responsabilità laddove nel contesto specifico non si sia creato un pericolo evidente. Per essere chiari, la giurisprudenza attuale prevede che si possa anche considerare non punibile questo tipo di reato laddove si palesi la tenuità del fatto.
Significa che vi deve essere proporzione tra reato e danneggiamento: ciò avviene se la soglia di punibilità, collegata ai valori alcolici emersi dai controlli, si ‘sposa’ alla tenuità, ovvero ci sono elementi che permetto di considerare come quell’atto, in quel contesto, in quella modalità specifica del caso, non produca una conseguenza particolarmente pericolosa.