Hanno ucciso l’uomo ragno: la serie spopola, e tutti riscoprono le fantastiche auto di quegli anni iconici
Basta accendere la TV per capire come la serie ‘Hanno ucciso l’uomo ragno’ rappresenti la svolta del momento.
Questo nuovo lungometraggio, di cui faranno la seconda stagione, è sbarcata su Sky, e racconta la nascita e il successo degli 883, band icona degli anni Ottanta e Novanta il cui successo è immutato nel tempo.
Mentre siete sul divano per gustarvi la nuova produzione, vi sarete accorti il gran lavoro fatto nell’ambientazione.
Uno dei successi di questo show è sicuramente il fatto che propone uno sguardo a opere su ruote inconfondibili che hanno fatto la storia di quel periodo, e non solo.
Andiamo a vedere esattamente di che auto si tratta, e perché sono considerate così iconiche.
Le auto fantastiche della serie
Parliamo di auto indimenticabili come la Lancia Delta Integrale Evo rossa, con cerchi in lega scuri che svetta in un certo punto della narrazione. La Lancia Delta, in particolare nelle versioni Evoluzione 1 e 2, è parte dell’industria italiana delle quattro ruote. L’iconica auto ha un motore 2.0 litri 16 valvole da 210 CV, la Delta Evo 1 arrivava a quota 210 CV, mentre la Evo 2 fece persino meglio, arrivando fino a 215 CV.
Con la sua caratteristica livrea rosso brillante e i cerchi in lega Montecarlo scuri, la Delta Evo ritratta nella serie ha riscosso entusiasmo tra i fan quasi quanto un nuovo singolo degli 883. Nonostante sia forte l’interesse a riguardo, in rete circolano pochissimi dettagli a riguardo. Tuttavia, circola un retroscena curioso: stando alle indiscrezioni ancora da accertare, l’auto sarebbe di un vero produttore di Radio Deejay.
Tutti i modelli iconici della serie TV
Durante le riprese della serie TV, avvenute in parte a Pavia in via Lardirago, diversi fan hanno avuto l’opportunità di vedere la Delta. Il modello ha attirato gli sguardi dei passanti aumentando con grande adrenalina tutti i passanti che ricordavano le sue performance su strada. In certe scene, è possibile notare altri gioielli dell’epoca, come l’Alfa Romeo 75, le quali contribuiscono a immergersi nel clima di allora o le Citroen CX, o le Golf. Qualche lacrimuccia scorrerà sul volto di chi c’era, travolto sia dalla nostalgia, da quelli che tutti noi chiamiamo “ricordi di gioventù”, sia dalla prolifica attività italiana nell’automotive. Oggi, purtroppo, lo scenario non è più lo stesso. Tolti i Costruttori specializzati nel lusso, da Ferrari a Lamborghini, il trend generale delle realtà nazionali è di spostarsi altrove. Pensiamo alla Fiat Grande Panda, che verrà prodotta in Serbia, preferita a Pomigliano d’Arco, costretta ad accontentarsi della Pandina.
La serie TV voleva essere un omaggio musicale, ma in breve tempo è diventato anche uno spaccato della cultura automobilistica dell’ultimo ventennio del Novecento. Esemplari destinati ad assurgere allo status di icona invadevano il Belpaese, comprese alcune Fiat speciali, ovvero la Uno Turbo e la Punto GT, a loro volta mostrate in Hanno ucciso l’uomo ragno o ancora il più pacato ma efficiente Fiat Ducato e il Fiat Fiorino.
Compaiono, inoltre, la Renault Clio Williams, la Peugeot 205 GTI e la Volkswagen Golf Cabrio. Chicca finale tre presente il ciclomotore Peugeot Fifty, visibile in un frangente, a richiamo del brano Come deve andare, dove Pezzali spiega di essere superato proprio da un Fifty, oltre all’immancabile Si Piaggio protagonista della vita del cantautore pavese.