IA disegna per il drone traiettorie perfette | È la fine dei piloti
Sono enormi i passi avanti che l’Intelligenza Artificiale sta compiendo, la sua precisione e le sue capacità superano quelle dei piloti.
Nell’era della tecnologia che non si pone limiti, l’Intelligenza Artificiale sta facendo grandi passi avanti, dimostrandosi all’altezza di tutte le sfide che per ragion di scienza gli si pongono. Sotto gli occhi di tutti quelle tra IA e intelligenza umana, per esempio durante le gare di scacchi o di dama o nei giochi come di Gran Turismo e StarCraft.
Ma questa volta la notizia che ha del sorprendente è che la sfida tra Intelligenza Artificiale e capacità umane è avvenuta non nel mondo digitale ma in quello reale, fisico. La svolta l’ha dimostrata sul campo il drone autonomo di nome Swift quando ha di recente battuto tre campioni mondiali di corse di droni in una sfida senza eguali, Alex Vanover, Thomas Bitmatta e Marvin Schaepper.
Ma cosa sappiamo su Swift? Si tratta di un quadricottero alimentato dall’IA, dall’Intelligenza Artificiale, messo a punto e sviluppato da alcuni ricercatori dell’Università di Zurigo. Il suo punteggio in 25 gare contro piloti umani professionisti ha dell’incredibile. Primo in 15 gare registrando inoltre un record.
L’IA alla guida di un drone batte i piloti umani
Ebbene sì, il giro più veloce in assoluto con tempo di 17,47 secondi, almeno mezzo secondo più veloce del miglior tempo registrato dal pilota umano. Tutte queste notizie sono state accuratamente riportate dalla rivista Nature, che nel descrivere ancora meglio il drone Swift, spiega come questo sia stato programmato per le gare utilizzando l’apprendimento per rinforzo in simulazioni digitali, lo stesso impiegato in altre gare tipo quelle di scacchi.
Ma come si fa a gestire uno strumento del genere nel mondo fisico? Swift è dotato di telecamere e sensori di bordo che mappano il percorso e calcolano, attraverso l’IA, la traiettoria ottimale in tempo reale e per i ricercatori ha dimostrato grandi risultati ed efficienza in una gara dove anche il secondo conta.
La sfida tra IA e capacità umane e il conflitto tra etica e scienza
Se per alcuni questi dati sono da guardare con entusiasmo e come l’inizio di qualcosa di innovativo e importante nel campo dell’utilizzo dell’IA e della robotica, una sorta di tassello fondamentale per l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale a sistemi fisici ad alte prestazioni, come i droni da corsa, per altri non è così.
I detrattori ammettono una sorta di frustrazione e di mancato equilibrio in una gara in cui si sfida un avversario artificiale che non commette errori, che non è soggetto a mutamenti o condizioni, come per esempio la stanchezza, che invece interessano gli umani. Se ci pensiamo questo potrebbe essere comunque il punto di partenza per la creazione di droni capaci di compiti come le consegne o più delicati, come la sorveglianza o il soccorso nelle situazioni più a rischio anche per gli esseri umani. Ma allo stesso tempo sorge sempre il conflitto tra etica e scienza, che sarà inesauribile, essendo questa dialettica la base di tutto.