Un blackout di 24 ore ha interessato gli stabilimenti tedeschi del colosso dell’auto Volkswagen, causando un’interruzione della produzione.
Un periodo non proprio facile dunque per il colosso dell’auto tedesco Volkswagen che in quest’ultima settimana di settembre ha dovuto affrontare una nuova sfida. Si tratta di un vero e proprio incidente che ha avuto inizio mercoledì 27 settembre al mattino, intorno alle 10,30, che però è stato comunicato alla stampa poi solo in serata.
Un evento che ha messo in seria difficoltà tutto l’indotto del gruppo automobilistico, tutti i suoi marchi. In sostanza si è trattato di un problema alla rete informatica, per cui è stato escluso un attacco di natura esterna, che ha provocato l’interruzione della produzione.
Potremmo quasi definirlo un blackout per almeno 24 ore, dei principali stabilimenti Volkswagen: Wolfsburg, Zwickau, Dresda, Hannover, Emden e Osnabrük e le fabbriche di componenti a Kassel, Salzgitter, Chemnitz e Braunschweig. Una crisi e un guasto certamente superati grazie al lavoro interno degli IT.
In seguito infatti tutto è tornato al proprio posto, anche se singoli sistemi potrebbero essere ancora in una fase di riavvio. La casa costruttrice in una dichiarazione alla stampa ha solo dichiarato di aver rimesso in funzione il tutto e superato la crisi ma senza fornire dettagli su cause o conseguenze.
Di certo ha escluso, come abbiamo detto l’attacco esterno. Questo avvenimento mette sicuramente in luce il fattore di vulnerabilità a cui sono soggetti i colossi dell’auto, in questo caso è toccato alla tedesca Volkswagen. Una specie di prezzo da pagare per la tecnologia e la digitalizzazione. Su questi punti si è soffermato anche il Ministro dei Trasporti tedesco Volker Wissing.
Durante un’intervista a un’emittente televisiva, ha evidenziato la questione della sicurezza delle reti informatiche delle aziende tedesche, ha dichiarato “Abbiamo bisogno di sistemi di sicurezza che funzionino. Deve essere chiaro a tutti che l’infrastruttura digitale è un’infrastruttura critica”.
Per maggiore sicurezza infatti non è un caso che la Procura di Braunschweig ha effettuato perquisizioni nella stabilimento Volkswagen di Wolfsburg e anche quattro proprietà private, nell’ambito di un’indagine più ampia sulle retribuzioni ai membri del consiglio di fabbrica, trovando massima collaborazione da parte dell’azienda automobilistica.
Quello di Volkswagen non è certamente un caso isolato, se pensiamo che solo qualche tempo fa, anche la casa automobilistica Toyota è stata interessata da un caso del genere: un malfunzionamento alla rete informatica ha bloccato la produzione. Forse che questo sia il prezzo da pagare nell’era della connettività e del digitale?