Il Nuovo Codice della Strada può essere incostituzionale: alcuni specialisti portano avanti la ‘battaglia’ finale
Sappiamo bene come vi sia una dubbia legittimità costituzionale di alcune previsioni contenute nella riforma del Codice della Strada: ecco quali possono essere.
Guardando il nuovo CdS ci si accorge che non tutto torna nelle maniera corretta, e prima tra tutte le cose dubbie spicca quella che elimina l’accertamento dello stato di alterazione psico-fisica ai fini del reato di guida sotto effetto di stupefacenti.
Pertanto sono in molti a chiedersi se questo nuovo Codice verrà presto modificato, ma bisogna prima premettere che alcuni emendamenti proposti in Parlamento durante l’esame della nuova legge sono stati trasformati in “raccomandazioni”, il che cambia tutto.
Tra questi è prevista la «non punibilità» dei casi in cui un conducente utilizzi la cannabis per prescrizione medica, questo metterebbe in salvo chi la usa per scopi medici.
Il termine per l’attuazione di tali deleghe è di un anno, ma difficilmente sarà rispettato data la mole delle norme. Né è scontato che l’Esecutivo accolga l’invito delle Camere a prevedere una “causa di giustificazione” per chi fa uso di cannabis terapeutica.
Le battaglie vinte
Bisogna anche ricorda che per poter ottenere una pronuncia della Consulta è necessario che vi sia un giudizio nel corso del quale la presunta norma incostituzionale debba essere applicata. Non si può, pertanto sollevare la questione in via generale e teorica: occorre un caso concreto in cui essa sorge e diventa rilevante ai fini della decisione da assumere.
Non sono pochi i casi in cui la Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionali alcune norme del Codice della strada, anzi, questi sono un vero e proprio must. È avvenuto, ad esempio, quando si è trattato di giudicare il sistema della patente a punti, o ancora la storica sentenza n. 113/2015 della stessa Corte con cui è stata prevista l’obbligatorietà della taratura periodica degli autovelox. Stiamo però parlando di una pronuncia additiva, inserendo nella norma una previsione che rendevano la norma incostituzionale.
Le battaglie recenti
Più di recente la Consulta, con la sentenza n. 52/2024, ha dichiarato l’illegittimità della revoca della patente prevista dall’art. 214, comma 8, del Codice della Strada per chi circola con l’auto sottoposta a fermo amministrativo.
La motivazione di tale pronuncia è di massimo interesse ai fini del nostro argomento, poichè questa è stata definita come sproporzionata e irragionevole rispetto alla gravità del comportamento del trasgressore. Il che sottolinea che ogni misura punitiva per essere rivolta a prevenire o a sanzionare un rischio: se la sanzione non ha nulla a che vedere con detto rischio, la stessa diventa incostituzionale, pertanto risulta illegittima.