Industria dell’auto, adesso costruiscono le macchine con gli scarti di questo albero | In Italia ne siamo pieni, tutti ingolositi dai suoi frutti
L’industria automobilistica gioca un ruolo centrale nella ricerca di soluzioni sempre più green e consapevoli, anche attraverso nuovi materiali per le auto.
Nell’era in cui il re-impiego e il riciclo possono davvero utili per dare nuova vita a materiali e oggetti che andrebbero al macero, contribuendo al benessere del Pianeta in molti aspetti, anche il settore dell’automotive ha pensato bene di prendere in considerazione la cosa.
Considerare solo la tecnologia dell’auto elettrica come l’unica soluzione per salvare le sorti dell’ambiente non è proprio la cosa più indicata perché esistono, anche allo studio, moltissime altre sperimentazioni e metodi green che potrebbero essere utili in tal senso.
Pensiamo per esempio già al fatto che moltissimi costruttori di auto da tempo ormai, in un ottica sempre più consapevole di rispetto dell’ambiente, scelgono, per la realizzazione degli interni delle loro auto, materiali ecologici e biocompatibili. La sostituzione di certi tipi di tessuti e di plastiche con materiali compostabili.
Non è effettivamente una novità, ma potrebbe esserlo per uno degli ultimi materiali presi in considerazione nella realizzazione degli interni di un’auto, una pianta davvero molto comune nel panorama dei Paesi del Mediterraneo, specie in Italia: stiamo parlando dell’olivo.
Materiali green per componenti delle auto: l’olivo
Durante la lavorazione di questo tipo di pianta, e anche durante la raccolta delle olive, sono moltissimi gli scarti, tra rami e foglie, che andrebbero perse. Ecco perché nella ricerca di nuovi materiali green, il brand automobilistico Ford ha pensato bene di rivolgere la sua attenzione a questa pianta per costruire intere parti dei suoi veicoli.
Attraverso un progetto ad hoc, COMPOlive, che non è una novità, si tratta infatti di una missione iniziata nel 2020, l’obiettivo è quello di ridurre la presenza di materiali inquinanti, come la plastica, a bordo delle auto, considerando la possibilità messa a disposizione dal riciclo e dall’economia circolare. L’Andalusia, una, se non la prima, delle zone di riferimento della produzione olivicola, è stata la terra di destinazione perfetta per reperire gli scarti dell’olivo.
La pianta dell’olivo e il progetto di Ford
Naturalmente le caratteristiche della pianta, quali resistenza, durabilità e malleabilità, sono state messe al vaglio di tecnici e ingegneri dell’azienda automobilistica, prima di considerare l’applicabilità di questa pianta all’interno delle auto. Dopo di che, il passo successivo è stato quello di realizzare componenti prototipi fatti per il 40% di fibre e per la restante parte di plastica di polipropilene riciclata.
Le parti dell’auto realizzate con gli scarti dell’ulivo, per il momento, sono state le componenti del bagagliaio e quelle della pedana. Rispetto dell’ambiente, attenzione alla sua salute, consapevolezza nella scelta dei materiali, riduzione dell’impatto della plastica e per Ford anche un’esperienza diversa a bordo, per gli stessi clienti del brand, data proprio attraverso nuovi materiali che suggeriscono nuove sensazioni.