Il pilota svedese della Sauber, a differenza di Kvyat che era in lotta con Magnussen, aveva avuto dalla scuderia l’autorizzazione a superare il compagno di squadra ma invece di attendere il punto dettato dal suo ingegnere di pista ha tentato subito l’attacco ed è arrivato al contatto con il suo compagno di box.
Il muretto, infatti, aveva anche dato disposizioni riguardo il punto del sorpasso, che sarebbe dovuto avvenire sul rettilineo dei box.
L’irruenza di Ericsson associata alle proteste di Nasr, che stava protestando via radio perchè secondo lui la differenza di prestazioni non era tale da giustificare una decisione del genere, ha innevorsito entrambi i piloti, con lo svedese che al quarantanovesimo giro ha perso le staffe ed ha tentato il sorpasso sul compagno di squadra con una staccata kamikaze che ha portato la monoposto di Nasr a sbattere contro le barriere.
La Direzione di Gara ha comminato per lui una decurtazione di due punti dalla patente e la retrocessione di tre posizioni sulla griglia di partenza del GP di Canada.
Diversa la situazione di Kvyat, che ha lottato per qualche giro con Magnussen prima di toccare per ben due volte la Renault del danese e andare a finire contro le barriere appaiati l’un l’altro. Magnussen aveva già respinto l’attacco del russo alle piscine prima, ed all’ingresso della Rascasse dopo ma, in piena curva, i due si sono toccati.
Il documento ufficiale della FIA con cui è stata resa nota la penalità a Kvyat afferma: “Il conducente della vettura numero 26 (Kvyat), con due piccole collisioni, ha creato uno spazio di sorpasso che in realtà non ci sarebbe stato senza i due contatti con la vettura che lo precedeva”.
Anche per lui, la penalità della Direzione di Gara è la decurtazione di due punti dalla patente e la retrocessione di tre posizioni sulla griglia di partenza del GP di Canada.