La faccia oscura di Waze: il piccolo dettaglio che ti spingerà ad abbandonare per sempre l’app di navigazione
Abbandonerai per sempre l’applicazione di navigazione Waze. Il motivo è questa dettaglio che sono ancora pochi a conoscere.
Waze è probabilmente l’applicazione maggiormente utilizzata per quello che riguarda la navigazione e la possibilità di riuscire a controllare le condizioni della strada e la presenza di autovelox e pericoli. Insomma, il vero e unico avversario di quello che sono Google Maps o le Mappe di iOS. Quello che è certo è che è veramente utilizzato in grandissima scala dagli automobilisti, soprattutto coloro che viaggiano in maniera quotidiana.
Per chi ancora non lo conoscesse, Waze è nato nel 2008 ed è un’applicazione a cui, ancora oggi, si affidano centinaia e centinaia di automobilisti.
L’app a differenza di quella proposta da Google, il suo funzionamento si basa sopratutto su quelli che sono gli aggiornamenti che inseriscono gli utenti che utilizzano l’applicazione stessa. Ovviamente il download e l’utilizzo è completamente gratuito e proprio questo ha fatto in modo che se ne diffondesse l’utilizzo.
Ma ci sarebbe un aspetto segreto di questa applicazione, che in effetti sono pochi a conoscere. Ma è il momento di conoscere questo risvolto della medaglia, per riuscire a comprendere perchè probabilmente molti di voi smetteranno di utilizzarla.
La privacy la prima preoccupazione
Waze ha come fonte di introito la pubblicità e questo è uno degli elementi che proprio non piace agli utenti. Ma il secondo elemento che non piace a chi utilizza l’applicazione è che Waze potrebbe vendere i dati degli utenti. Questa è la polemica che ultimamente si è diffusa sul web.
Sembra che Waze abbia degli accordi con le agenzie governative e con le forze dell’ordine per permettere loro di utilizzare i dati di navigazione. Ovviamente il fine sarebbe sempre quello di rendere le strade molto più sicure.
Gli utenti sono molto preoccupati
Queste notizie non hanno fatto altro che preoccupare gli utenti, che, come sappiamo hanno molto a cuore i loro dati personali. Ovviamente si cerca di far leva sul buon senso di ognuno di loro, affinché si venga a creare una rete di aiuto per migliore la strada.
Si cerca un lavoro comune che permetta di avere la possibilità di godere di un buon livello di sicurezza in strada. Insomma, occorre iniziare a guardare ben oltre quella che è la propria convenienza, per il benessere collettivo.