Le auto elettriche sono più vecchie di te | È la scoperta dell’acqua calda: l’autonomia non era neanche male
Tutti noi pensiamo che le auto elettriche siano un’invenzione moderna e solo nei nostri giorni, ma non è così, la data di creazione della prima vettura elettrica è decisamente vecchia.
Già alla fine dell’800 diverse officine realizzavano autovetture ibride e a trazione elettrica, tecnologie che sembravano perfette per le strade urbane ma che ben presto vennero abbandonate quando sul mercato arrivò il motore a benzina che permetteva di percorrere lunghe distanze in poi tempo.
Il motivo dell’idea era semplice: all’epoca i veicoli a vapore erano ingombranti, costosi e pesanti e in pochi potevano permettersi un mezzo per il quale occorrevano 3 o 4 persone per spostarlo. Inoltre, rischiavano di scontrarsi con le carrozze trainate dai cavalli. Rispetto al motore a vapore e a quello a combustione interna il motore elettrico era molto benvoluto, specialmente perchè bastava premere un bottone ed era attivo.
Davide Lorenzone conservatore del Museo nazionale dell’automobile, racconta che il motore a combustione era difficile: “L’accensione non era ancora costante, erano rumorosi e talvolta scoppiavano. Anche trovare le benzine era pressoché impossibile. L’unico luogo dove potevi acquistarle era la farmacia dove fornivano bidoncini da dieci litri. Non esistevano stazioni di rifornimento”. Invece, con il motore elettrico e le batterie cariche, potevi percorrere l’intera città”.
“La pubblicità di un’auto elettrica raccontava di riuscire a percorrere 80 ai 100 km con una sola carica. Erano batterie al piombo e le aziende produttrici davano la possibilità di ricaricarle in fabbrica. – Racconta il curatore del museo – Un grande problema della prima mobilità urbana era sicuramente il rumore dei motori a vapore che spaventavano i cavalli. Diversamente, le auto elettriche erano silenziose e spesso venivano usate come mezzi pubblici come taxi.”
Torino e Manhattan capitali dell’elettrico
La mobilità elettrica non era diffusa solo in Piemonte, ma si vede che anche a Manhattan già nel 1910 esistevano 44 stazioni di ricarica e alcuni centri commerciali prevedevano zone di ricarica per vetture.
Le persone avevano così la possibilità di ricaricare l’auto facendo commissioni shopping. Il futuro green della mobilità sembrava segnato, auto non inquinanti e silenziose avrebbero reso vivibili le grandi città.
La riconversione di oggi
Eppure, a Torino quasi tutti i produttori di auto elettriche chiudono i battenti tra il 1915 e il 1916. Questo perché si decise di puntare sul motore a benzina che era stato perfezionato. Motori che rispondono alle esigenze della modernità: più veloci, più performanti e che permettono di percorrere lunghi tragitti anche fuori città, dove iniziano a diffondersi strade adatte alle auto.
Il motore a combustione interna ebbe il sopravvento e le aziende produttrici di auto elettriche vennero considerate obsolete e pronte alla riconversione, cosa che oggi sta accadendo a ritroso.