Finito il Mondiale di Le Mans, ecco le solite pagelle per quanto riguarda la KZ1 e la KZ2, che come sempre ricordiamo sono valutazioni di carattere soggettivo rimesse alla libera discussione.
KZ1
Paolo De Conto: 10 e lode Il voto più alto, ad avviso di chi scrive, lo merita il secondo classificato, anzitutto per lo straordinario dominio nelle qualifiche e nelle batterie, ma anche perchè ha dimostrato nel corso della finale di essere un vero trascinatore di tutto lo squadrone CRG, che si è riscattato nell’occasione più importante della stagione dopo un periodo non felicissimo. Il suo secondo posto in finale, anche per come si è evoluta la gara, sa più di titolo sfumato piuttosto che di un risultato di rilievo assoluto.
Jorrit Pex: 10 Campione del mondo non lo si diventa mai per caso e l’allievo di Jos e Max Verstappen concretizza nel migliore dei modi quella che è la rinnovata intesa tra i due fratelli terribili e la factory di Tinini, correndo con lo stesso materiale con cui 2 anni fa il pilota della Toro Rosso si guadagnò la ribalta mondiale. Buon sangue non mente, dunque, e l’olandese è stato bravo ad approfittare in finale della trappola tesa da Ardigò per superare De Conto.
Marco Ardigò: 10 Lascia la corona iridata con una finale superlativa, anche se il suo weekend era iniziato male, per non dire malissimo. Superato addirittura da Niklas Nielsen (alla prima esperienza in KZ) nelle qualifiche e punito al termine delle batterie per un errore in partenza, rientra nella top ten in prefinale e in finale sfodera una rimonta quasi imbarazzante per tutti gli avversari, anche per De Conto e Pex, che acciuffa nelle ultime battute e getta scompiglio tra i due, tendendo loro una trappola che per poco stava per regalargli il bis iridato. Podio che gli viene tolto per la caduta del musetto, forse proprio in quelle fasi del duello, ma la sua gara è assolutamente da incorniciare.
Arnaud Kozlinski: 9 Bravissimo a mantenere la scia della coppia targata CRG, al via della finale stava per fare il colpaccio, quello che vale l’occasione della vita, ma si è fatto risucchiare dai due e da Ardigò, che erano inarrivabili. Alla fine, arriva un terzo posto a tavolino, ma la prestazione è stata comunque degna di nota.
Douglas Lundberg: 8,5 Anche lui si guadagna un posto tra i grandi, merito dell’ottimo secondo posto dopo le batterie e della seconda fila dopo la prefinale. In finale, viene superato da diversi piloti, ma chiude nella top ten, confermando la crescita sua e del telaio Kosmic.
Ben Hanley: 8 Un weekend di gara pressochè costante, con un ottimo quarto tempo in qualifica, che lo mantiene sempre a ridosso dei primi e che lo infila nel gruppetto in lotta per il quarto posto (poi terzo a seguito della retrocessione di Ardigò). Un buon risultato per il Campione europeo KF che si conferma uno dei piloti più fortii n entrambe le categorie.
Niklas Nielsen: 8 La prima esperienza internazionale con le marce è di quelle con il botto: in KZ1, con il team ufficiale Tony Kart e nel Campionato del mondo. E lui non sfigura affatto, anzi, il primo giorno fa il botto con il terzo tempo, poi lo battono prima Camponeschi nelle batterie e poi anche Ardigò in prefinale. Ma il danese non ha mai mollato la presa, rimanendo sempre nella top ten e in finale riesce a stare davanti a Camponeschi, chiudendogli la porta di quella che sarebbe diventata la top ten.
Flavio Camponeschi: 6 Una qualifica compromessa che recupera da vero fuoriclasse nelle batterie, rimane nelle prime file anche in prefinale ma poi in finale si vede risucchiato da diversi avversari e scivola fuori dai primi 10. Un peccato perchè l’andamento del weekend di gara lo avrebbe visto tra i sicuri protagonisti, considerato anche il titolo continentale conquistato di recente.
Jordon Lennox-Lamb: 6 Uno dei weekend più travagliati della stagione gli è capitato in quella che poteva essere un’ottima vetrina per mettere in luce i progressi stagionali. Ma alla fine, anche dopo qualifiche e batterie travagliate, riesce a distinguersi, entrando tra i primi 10.
KZ2
Thomas Laurent: 10 Corre una finale a senso unico, mettendo al sicuro sin dai primi metri il titolo mondiale, ma la sua gara nel complesso non è stata contrassegnata da un vero e proprio dominio, Ma questo non toglie il fatto che campioni del mondo non si diventa mai per caso e che i titoli cono sempre meritati.
Pedro Hiltbrand: 8 Non si possono scaricare sul pilota le colpe del team, le cui proteste lo hanno portato alla squalifica in finale, perchè al netto della toccata con Gonzales in finale disputa un weekend di gara comunque ottimo. Però, come accaduto all’Europeo, le decisioni che incombono sulla sua testa sono inesorabili e stroncano i suoi sogni di podio.
Joel Johansson: 9 La sua esplosione in prefinale è quella che gli permette di ottenere la prima fila in finale, anche se la pole position in finale gli è arrivata per la penalizzazione di Dylan Davies. Ma in finale, appena preso il via, è imprendibile per tutti a eccezione di Laurent e si prende un meritatissimo secondo posto che conferma il suo eccellente stato di forma.
Nicolas Gonzales 8 Una delle migliori gare disputate dal francese del team CPB Sport, che dopo il passaggio ai telai Sodi sembra aver compiuto il salto di qualità. Veloce sin dalle qualifiche, in cui ha conquistato la pole, dopo lo scivolone delle batterie si riprende conquistando il quarto posto in prefinale e guadagnando i piedi del posto in finale. Una gara di sostanza, che lo mette meritevolmente tra i primi.
Alberto Cavalieri: 9 Il pilota Gold Kart si è ritagliato una bella vetrina nel weekend francese, dove ha mantenuto abbastanza saldamente le prime 5 posizioni In finale, compie una rimonta capolavoro che lo porta dalla 18. (sarebbe stata quarta) alla quarta posizione, divenuta poi terza per la qualifica di Hiltbrand.
Andreas Fasberg: 5 Il pilota ufficiale Tony Kart, che era riuscito ad aggiudicarsi il primo round dell’Europeo di categoria poi vinto da Johansson, in questa gara si trova in evidente difficoltà, a iniziare dalle qualifiche dalle quali ha cercato ben presto di risalire e ha concluso al 12. posto in finale. Nonostante i problemi ha comunque cercato di risalire e ritagliarsi un piccolo spazio.
Alessio Piccini e Luca Corberi: 7 Meritevole di menzione la gara dei due compagni di squadra di Fasberg, che hanno avuto un percorso quasi similare, difficile all’inizio, ma che poi si è tradotto in un arrivo al settimo e all’ottavo posto.