Fruttuose le prime FP MotoGP in Olanda per il marchio di Borgo Panigale che oltre a Iannone in vetta alla combinata mette nella top ten altre tre Desmo, gli yamachisti entrambi vicini ma divisi da Marquez e Vinales, il tutto dopo due sessioni in Dry Conditions.
di: RajaS
Oggi, 24 giugno ad Assen in Olanda è iniziata l’azione in pista del Motul TT Assen, ottavo GP della stagione che si correrà per la prima volta la domenica. Il famosissimo tracciato olandese ha aperto le porte in condizioni di pioggia imminente, migliorata nella seconda parte della giornata. Viste le previsioni meteo per domani, chiudere tra i primi dieci nella combinata era l’obiettivo di tutti.
DUCATI si fa sentire fin dalla mattina quando ha messo nella top ten cinque moto (le due ufficiali in cima, la copia Pramac quinto e sesto, e l’Avintia di Barberà decima), ma ha continuato anche nella FP2 dove in quattro hanno raggiunto l’obiettivo. Andrea Iannone ha fatto volare la sua DesmosediciGP 16 prendendosi la vetta ovunque oggi con il 1’33.591 nonostante accusa difficoltà in inserimento, mentre il compagno Andrea Dovizioso sesto e con quattro decimi di ritardo ha lamentato anche lui intoppi generali con la moto, anche nel cambio di direzione (presente nel t4) è costretto ad accarezzare il freno anteriore perdendo dei decimi importanti. I problemi sono simili anche per le sorelle più grandi del team Octo Pramac Yakhnich che si sono inserite in settima posizione con il recuperato e spettacolare Danilo Petrucci (+0.474s) che per qualche minuto ha leaderato anche lui, e nella decima piazza con Scott Redding (+0.581) che butta fuori Pedrosa per soli nove millesimi. .
YAMAHA ha portato ancora il telaio nuovo che era piaciuto nei test in Catalunya sopratutto a Jorge Lorenzo. Dopo le prove di oggi, Valentino Rossi è migliorato parecchio nel finale della FP2 avvicinandosi fino a quattro millesimi al crono del 29. Il pesarese preferisce il telaio standard, mentre il compagno maiorchino che ha chiuso la giornata in quinta posizione (con 4 decimi tondi tondi di gap) si prende anche le sessioni di domani per decidere. Entrambi lavoreranno sul setting, di più Jorge è insoddisfatto del feedback della sua YZR M1 nell’ultimo settore, ma rimane positivo. il campione in carica è l’ultimo dei big scesi sotto il muro del 1’34. Nella nona posizione è arrivato Pol Espargarò con la Yamaha Tech3, mentre il compagno Bradley Smith è 14° e ultimo con il gap minore di un secondo.
HONDA se non fosse per Marc Marquez, non sarebbe presente nei primi dieci. Anche se le RC213V sono arrivate con le alette quasi uguali a quelle della Yamaha quando erano loro a volerle bandire dalla MotoGP e anche loro con novità sul telaio, solo Marc con la sua guida impressionante è riuscito nella FP2 (nella FP1 erano entrambe escluse dalla top ten) a migliorare abbastanza i crono da prendersi la terza posizione, mentre il compagno Dani Pedrosa è fini in undicesima posizione.
SUZUKI in linea con le altre case sta lavorando con un nuovo telaio, ma oggi sono stati altri gli argomenti che hanno fatto parlare di loro. In tanto le due Suzuki ECSTAR sono arrivate ad Assen con l’adesivo che ricorda il “Piro“, stella delle derivate di serie che si è spenta da poco, per la sua storia con la marca, ma anche per Davide Brivio (team principal) commosso. Poi il mister Maverick Vinales quale dopo un impennata forzata mentre passava sul cordolo, al giro seguente l’ha fatta a posta, ha usato il telaio standard ed ha chiuso quarto, con soli 3 decimi di gap. Il compagno Aleix Espargarò dopo un errore nel giro di lancio nella FP1, nel pomeriggio si è preso l’ottava piazza con mezzo secondo di ritardo dalla vetta.
APRILIA arrivano anche loro con novità futuristiche che vedono Sam Lowes dato per certo e Aleix Espargarò in trattativa, mentre nel presente Stefan Bradl è 17° e il compagno Alvaro Bautista 20° in seguito ad una caduta alla curva 3 durante la seconda sessione.
La classifica combinata MotoGP presenta 14 piloti racchiusi in un secondo, segno che domani se le suonano in entrambe le QP, ma tutto dipenderà dalle condizioni climatiche.
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foto: RajaS