Il progetto di legge presentato dal governo, prevede la cancellazione di multe e cartelle emesse dai Comuni nell’arco di tempo fra il 2000 e il 2015, per importi fino a 1.000 euro.
La manovra prevederebbe un valore complessivo di 300 milioni di euro, un ammanco troppo oneroso per le amministrazioni comunali italiane che faticano a far quadrare i bilanci. Il provvedimento provocherebbe un dissesto per le entrate insostenibile per le casse dei Comuni.
In campo si è schiarata l’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che per bocca di Alessandro Canelli, sindaco di Novara ha proposto al governo una riduzione dell’onere del 25% pari ad 80 milioni complessivi da versare direttamente nelle casse comunali. Un tentativo di mediazione che avvicinerebbe il governo agli enti locali che nel corso degli anni non hanno mai smesso di evidenziare le criticità di bilanci alle quali sono sottoposti.
Un’alternativa potrebbe essere rappresentata ad un abbassamento della soglia di riscossione (da 1000 a 500 euro) così da ridurre l’impatto sui bilanci comunali già molto fragili. Questo garantirebbe una cancellabilità di gran parte delle multe per i cittadini. In questo caso le parti potrebbero ritenersi soddisfatte. Più che una soluzione però, sarebbe da considerarsi una base di partenza per giungere ad un accordo.
Una problematicità, quella dei bilanci, che attualmente espone i Comuni italiani per oltre 400 milioni di euro sui quali potrebbe avere impatto negativo anche il bonus per i dipendenti previsto dalla manovra intorno all’ 1,5% dello stipendio. E’ da ritenersi molto probabile che la quasi totalità dei Comuni non aderirà alla richiesta di uno stanziamento parziale rispetto potenziale di entrate esigibili, in particolare modo gli enti che hanno ancora una buona capacità di riscossione.
Purtroppo sulla difficile situazione dei Comuni, c’è da dire che provvedimenti impopolari, come quelli relativi alla riscossione, possano allontanare la simpatia dei cittadini dall’amministrazione locale. Un fattore negativo soprattutto in quei comuni dove si avvicina la “scadenza elettorale” e viene chiesta una conferma dell’amministrazione vigente.
Il governo, comunque, ha per ora ovviato a questo problema prevedendo l’adesione volontaria alla manovra: in questo modo la responsabilità della scelta ricade unicamente sugli apparati comunali, non essendovi un obbligo non è dunque necessario prevedere uno stanziamento, come richiesto da Canelli.
L’auspicio è quello che si arrivi ad un compromesso tra le esigenze dei cittadini e le necessità dei Comuni ponderando la misura con più attenzione e comprendendo anche la reazione dei cittadini chiamati a decisioni non semplici soprattutto nei Comuni in prossimità delle elezioni.