Dopo aver spulciato le telemetrie, aver visto e rivisto i video e aver parlato con Rosberg ed Hamilton, i commissari si sono espressi con un verdetto che però potrebbe creare un precedente, vista l’aggressività con cui Nico Rosberg ha cercato di difendersi dal sorpasso di Hamilton: “Gli eventi non hanno potuto far determinare una colpevolezza a carico di Rosberg o di Hamilton e pertanto entrambi i piloti sono stati ritenuti non punibili”.
Inoltre i commissari hanno specificato che la spiegazione fornita da Rosberg in merito alla chiusura effettuata sul compagno di squadra proprio mentre stava cercando di resettare la centralina è stata molto utile a capire il perchè del comportamento del pilota tedesco.
Utilizzando lo stesso criterio di valutazione, non è stato possibile giudicare punibile il comportamento di Hamilton, anche se l’asse anteriore della sua vettura aveva già superato l’asse posteriore della vettura di Rosberg.
Il regolamento sportivo disciplina chiaramente situazioni di questo tipo all’articolo 27.7: “Qualsiasi pilota può difendere la sua posizione in rettilineo e prima della frenata utilizzando l’intera larghezza della pista purchè nessuna parte significativa della vettura che stia tentando il sorpasso si trovi al suo fianco”.
“L’incidente è occorso quando la vettura numero 6 si è trovata in una modalità di alimentazione non corretta. Questo ha creato una siginificativa differenza di prestazioni tra le due monoposto del team Mercedes all’uscita della curva 3.”
Quindi, secondo i commissari, ad aver fatto la differenza è stato un comportamento leggermente aggressivo di Hamilton che, vista la sua velocità nettamente superiore (16 km/h in più) ha tentato di inserirsi dove non c’era spazio.
I commissari quindi, hanno ritenuto giustificabile sia la chiusura di Rosberg che il tentativo di sorpasso di Hamilton.