Nuove batterie allo stato liquido: l’idrogeno diventa realtà per produzioni su larga scala | La scoperta dell’Università di Stanford cambia tutto
Adesso l’idrogeno nella realtà delle automobili inizia ad essere la realtà, questo è quello che è stato scoperto dall’Università di Stanford.
Le case automobilistiche negli ultimi mesi stanno lavorando veramente in maniera dura e costante per riuscire ad avere dei buoni risultati per quello che riguarda lo sviluppo delle loro automobili. Sappiamo bene che le automobili elettrica hanno fatto il loro ingresso del mercato, promettendo di dare battaglia a tutte le altre vetture, semplicemente grazie al loro essere estremamente green.
L’Europa vuole strade sicure sicure e con il minimo livello di inquinamento, proprio questo ha fatto in modo che le auto elettriche potessero avere via libera sul mercato. Un successo che nel 2035 farà in modo che esse siano le uniche vetture prodotte in Europa. Ovviamente il caro vecchio motore termico continuerà ad essere presente sul mercato fino a che non spariranno tutti i veicoli che attualmente ne sono dotati.
Ma il recente G7 c’è anche insegnato che la sola proposta dell’elettrico non è sufficiente, occorre migliorarla, o occorre fare in modo che essa sia veramente concorrenziale, affinché non si faccia avanti altre concorrenti.
L’idea comune è quella che non è possibile proporre una sola tipologia di auto automobile, i cittadini devono avere modo di scegliere e proprio per questo si stava avanzando l’ipotesi di una macchina di idrogeno. Sembra che però i nuovi studi in merito le batterie liquide, siano mettendo in ginocchio il mercato dell’idrogeno stesso.
La strada verso i combustibili rinnovabili
Purtroppo occorre ammettere che tanto l’energia solare, quanto quelle eolica, subiscono l’altalenanza delle stagioni e del giorno e la notte. Proprio questo ha fatto in modo che i ricercatori della Stanford university andassero alla ricerca di una tecnologia che fosse migliore, quello che ne è risultato sono i vettori organici liquidi di idrogeno.
Quest’ultimi sono una strategia perfetta per lo stoccaggio la conversione dell’energia elettrica in combustibili liquidi. In buona sostanza questi vettori sono in grado di immagazzinare energia forma liquida e rilasciarla in maniera efficiente nel momento del bisogno.
A Stanford team aims to improve options for #renewable energy #storage through work on an emerging technology – liquids for #hydrogen storage.
Read @Stanford Report:https://t.co/qfDpOu5v27— Stanford ENERGY (@StanfordEnergy) June 14, 2024
Utilizzare il cobaltocene come co-catalizzatore
In buona sostanza gli studi hanno portato all’idea che si potesse utilizzare il cobaltocen come co-catalizzatore. esso risulterebbe essere estremamente efficace, e da qui si sarebbe arrivati allo studio dei catalizzatori metallici non preziosi come il ferro.
In questo modo si sarebbe elaborata una nuova strategia per immagazzinare in maniera selettiva l’energia elettrica con i combustibili liquidi. Una vera e propria rivoluzione per l’intero mondo automobilistico.