Nuove tasse, automobilisti disperati: paghi per quanti chilometri fai I Prelievo nelle tasche dei cittadini per colpa dell’elettrico
L’evoluzione dell’industria automobilistica verso l’elettrico ha portato grandi benefici in termini di riduzione delle emissioni nocive e di progressi tecnologici.
Le auto elettriche stanno conquistando una fetta sempre più ampia del mercato, spingendo le case automobilistiche a puntare sulla tecnologia a zero emissioni. Questo cambiamento è sostenuto da incentivi governativi che stimolano le persone all’opzione elettrica quando decidono di sostituire la propria vecchia auto.
Tuttavia, la recente decisione della Commissione Europea di stabilire il 2035 come limite per l’immatricolazione di nuove auto a motore endotermico potrebbe sollevare preoccupazioni nella tesoreria di stato. Infatti, l’introduzione sempre maggiore dei veicoli elettrici comporta sgravi fiscali e una riduzione degli introiti derivanti dalle accise sui carburanti. Questa situazione potrebbe indurre il governo a rivedere le proprie posizioni e a considerare l’introduzione di nuove tasse per coloro che hanno scelto di contribuire alla salvaguardia dell’ambiente attraverso l’adozione di veicoli elettrici.
È importante sottolineare che l’obiettivo di ridurre le emissioni nocive e di promuovere la sostenibilità ambientale è una priorità condivisa a livello globale. La transizione verso l’elettro-mobilità è necessaria per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre l’impatto ambientale dei trasporti. Tuttavia, è fondamentale trovare un equilibrio tra gli incentivi per l’adozione delle auto elettriche e la necessità di garantire entrate finanziarie per il bilancio dello stato.
A tal proposito, il sistema di tassazione automobilistica nel Regno Unito è oggetto di una proposta di revisione da parte del Center of Policy Studies.
Quest’ultimo solleva preoccupazioni sulle future entrate fiscali derivanti dall’imposta sul carburante. Secondo il rapporto Future of Motoring, quando gli automobilisti passeranno dalle auto a benzina e diesel ai modelli a batteria, il Tesoro si troverà di fronte a un “buco fiscale” di 25 miliardi di sterline all’anno.
Per affrontare questa sfida, viene suggerita l’introduzione di una tariffa pay-as-you-drive, un regime di tassazione per miglio che inizialmente si applicherebbe alle auto elettriche e successivamente a tutti i veicoli. Tuttavia, il rapporto raccomanda che i conducenti di auto elettriche a emissioni zero debbano pagare meno rispetto a quelli che guidano modelli a benzina e diesel, al fine di evitare di penalizzare l’adozione di veicoli più ecologici.
Inoltre, il rapporto propone l’assegnazione di un numero di miglia esentasse all’anno per tutti i veicoli, con un’allocazione maggiore per quelli posseduti in aree remote con limitate alternative di trasporto. Questa proposta mira a bilanciare la necessità di ridurre le emissioni di carbonio con la gestione delle entrate fiscali.
A questo punto ci si potrebbe porre la domanda se la perdita di qualche miliardo di entrate non sia il giusto prezzo da pagare per salvare il pianeta. Per farlo è necessario forzare la mano sul portafoglio dei contribuenti? Come reagirebbero gli italiani se una simile proposta venisse fatta in seno alla classe dirigente? La transizione verso veicoli a zero emissioni di carbonio è un imperativo per affrontare la crisi climatica, ma diventerà essenziale trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e la sostenibilità delle finanze pubbliche.