Parcheggi per donne, come richiederlo? In Italia li stanno mettendo I Occhio se non hai diritto la multa è una sassata
Trovare parcheggio è per tutti gli automobilisti un’impresa davvero difficile, un’iniziativa per facilitare le cose ad alcune categorie.
Di per sé il parcheggio rappresenta un problema, specie nelle città più trafficate e affollate, dove sono veramente pochi gli spazi per la sosta e trovarne uno è davvero un’impresa. Immaginiamo farlo con dei bambini piccoli in auto o se si è in stato di dolce attesa, diventerebbe un compito ancora più difficoltoso.
Ecco che arriva una notizia davvero piacevole quella del cosiddetto parcheggio famiglia, pensato per le donne in stato di gravidanza o con figli che hanno fino a due anni di età. Si tratta di aree dedicate al parcheggio di veicoli con a bordo le categorie sopra citate.
La concessione del parcheggio non avviene in modo automatico però, attenzione a questo passaggio. L’automobilista in questione o la famiglia deve fare richiesta all’Ente preposto al rilascio, del cosiddetto permesso rosa, una volta ottenuto, deve averlo con sé e mostrarlo al momento del parcheggio.
Il permesso rosa e il parcheggio famiglia, come ottenerli
Bisogna dunque rivolgersi al Comune di residenza, l’ente che regola questo tipo di permessi. È strettamente personale e nominale, non può essere utilizzato da altri, parenti o amici. Il permesso rosa serve per parcheggiare nelle aree in cui la sosta è permessa, anche per coloro che ne sono in possesso valgono le medesime regole di divieto di sosta e fermata che valgono per tutti gli automobilisti.
Infatti se si infrange questo tipo di divieto si incorre nel rischio di una sanzione e una multa che va da 84 a 335 euro, che diventa minore se si infrange solo il divieto di sosta e non di fermata, che in alcuni casi è consentita. Comunque questa possibilità di facilitazione del parcheggio per donne in stato di gravidanza e per le famiglie prevede anche altri servizi di cui possono usufruire i beneficiari.
Aree di sosta riservate nei centri abitati
La norma stabilisce che, con un’ordinanza del Comune, nei centri abitati, si possono riservare delle aree atte alla sosta. Permanenti o temporanee, per esempio valide per alcuni giorni, ore o periodi, ad alcune categorie specifiche di veicoli: organi di polizia stradale, di emergenza e soccorso, come i Vigili del Fuoco, di persone con disabilità che possiedono il contrassegno e anche di donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino dell’età non superiore ai due anni che sono equipaggiate con il permesso rosa.
Ma anche veicoli elettrici, quelli che si occupano di servizi di linea, per il trasporto scolastico, quelli adibiti per il carico/scarico merci. Sono tutte iniziative davvero lodevoli e in qualche modo utili a facilitare la vita quotidiana, senza infrangere mai la norma.