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Passaggio ai caselli autostradali, senza barriere regna il caos | Utenti imbufaliti: “Con Free Flow, regna il caos”

Casello autostrada
Casello autostrada (Depositphotos)-tuttosuimotori.it

Il caos in autostrada, ormai, regna sovrano e gli automobilisti sono imbufaliti nei confronti del nuovo servizio dei caselli senza barriere.

Siamo, ormai, alle solite, ma questa volta i sistemi di telepedaggio nuovi, quelli arrivati per offrire un’alternativa rispetto a quello vecchio e che deteneva il monopolio, non c’entrano nulla. Il problema, ad oggi, è di tutt’altra natura. Certo è che, però, riguarda sempre il passaggio ai caselli autostradali italiani.

Quando si arriva ad uno dei tanti caselli autostradali, di solito, nel caso in cui non si sia in possesso di un dispositivo di telepedaggio, al primo casello si ritira il biglietto di ingresso, mentre a quello di uscita, lo si mostra per effettuare il pagamento in base alla tratta che si è realmente percorsa.

Stesso discorso anche per il telepedaggio anche se, in questo caso, ci sono delle corsie preposte che velocizzano il flusso di questi automobilisti. Grazie al dispositivo in auto, sia in ingresso che in uscita, la sbarra si alza ed il costo della tratta viene addebitato direttamente al conducente o a chi è in possesso dell’abbonamento al servizio.

Da pochissimo tempo, però, da qualche mese, è arrivato un nuovissimo servizio. Questo ha iniziato il suo lavoro lo scorso mese di settembre, ma c’è da dire che gli utenti hanno capito, sin da subito, che ci si era ritrovati, ancora una volta, dinanzi a qualcosa che avrebbe dato problemi inimmaginabili. Parliamo del “Free Flow”.

Free Flow: senza barriere ai caselli, ma enormi problemi

Free Flow è il nuovissimo servizio entrato in funzione lo scorso mese di settembre su una delle tantissime autostrade italiane. Si tratta di un sistema di pedaggio senza barriere che, a detta di chi lo ha proposto agli utenti, avrebbe dovuto velocizzare il passaggio ai caselli e rendere molto, ma molto più fluido il traffico veicolare.

In pratica, gli automobilisti non devono assolutamente fermarsi, mentre il sistema rileva la targa in entrata ed in uscita. Possono avvalersi di “Free Flow” sia gli utenti che non posseggono un dispositivo di telepedaggio, sia quelli che ne sono in possesso. Tuttavia, i primi debbono iscriversi al sistema “Conto Targa” ed attendere che questi carichi i dati per il pagamento. Purtroppo, però, sarebbe stato troppo bello se funzionasse tutto alla perfezione.

Autostrada
Autostrada (Depositphotos)-tuttosuimotori.it

Caos totale per gli automobilisti: tempi lunghi, disservizi e assistenza fantasma

Sono tantissime le lamentele che, in poco più di quattro mesi, gli utenti che hanno transitato sul tratto della A33, Asti-Cuneo, interessato dal servizio, hanno prodotto. Le segnalazioni sono centinaia e tutti lamentano disservizi, tempi lunghissimi e, soprattutto, la latitanza di un servizio assistenza che non risponde mai e quando lo fa, non sa cosa stia succedendo. Molti, addirittura, hanno paragonato le telefonate al numero verde a quelle fatte a Babbo Natale. Insomma, non c’è affatto da star contenti, anzi. Quanto promesso è stato ampiamente disatteso dagli eventi.

Innanzitutto, per potersi registrare al servizio occorre attendere molto, ma molto tempo prima della validazione del proprio profilo. Pensate, poi, che in molti si sono ritrovati, nonostante fossero in possesso di un dispositivo di telepedaggio, a dover affrontare un disguido alquanto spiacevole. Il passaggio al casello senza barriere non era visibile entro le 24 ore canoniche e, quindi, il pagamento non era stato effettuato. Il problema maggiore è la scadenza. Infatti, nel caso in cui dovessero intercorrere più di 15 giorni tra il passaggio alla barriera ed il pagamento, si va incontro a delle sanzioni. Una volta segnalati i problemi, però, questi non vengono assolutamente presi in carico. Non arriva alcuna risposta da questo sistema che, al momento, è fantasma.