Non solo autovelox e Tutor, in città, il Photored può rendere difficile la vita agli automobilisti che commettono infrazioni.
Nella lista dei dispositivi di controllo e regolazione del traffico, si distingue il photored. Si tratta di un dispositivo elettronico posizionato e installato in corrispondenza di incroci regolati da semaforo. La sua funzione è quella di rilevare, registrare e quindi documentare attraverso un corredo di fotografie, le infrazioni commesse dagli automobilisti: passare con il rosso al semaforo.
Il photored non è un’invenzione nuova ma esiste dagli Anni ’80 e da allora viene utilizzato come uno strumento di prevenzione e controllo del traffico. Oggi si trova presso la maggior parte degli incroci con semaforo del nostro Paese. Ma come funziona il photored?
Questo dispositivo è basato su un sistema di rilevamento corredato da sensori precedentemente posizionati nell’asfalto, appena prima e appena dopo della linea di arresto del semaforo. L’apparecchiatura e dunque il sistema si attiva solo quando al semaforo scatta il rosso. Sappiamo bene che anche quando la luce del semaforo è gialla si può ancora procedere nella marcia senza incorrere in nessun tipo di infrazione.
In caso di violazione della norma da parte di un conducente, quindi quando questo passa con il rosso, il sistema scatta una prima foto quando l’automobile o il mezzo in questione attraversa i sensori posizionati appena prima della linea di arresto del semaforo, e una seconda foto quando la vettura attraversa il sensore che si trova appena dopo la stessa linea.
Ogni photored è calibrato a seconda del semaforo che deve controllare e inoltre come tutti i dispositivi di controllo e regolazione del traffico e di rilevamento infrazioni, è soggetto a omologazione prima della commercializzazione e dell’installazione. Un’omologazione che è periodica, va ripetuta ogni anno, spettante al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
A tutela dell’automobilista, si parla di violazione della norma articolo 146 comma 3 del Codice della Strada, secondo cui “il conducente del veicolo che prosegue la marcia, nonostante che le segnalazioni del semaforo o dell’agente del traffico vietino la marcia stessa” , solo se certificata da due foto che ritraggono la luce rossa del semaforo e il veicolo che ha transitato.
Una volta che è stata rilevata l’infrazione e che è stata anche certificata e verificata tramite documentazione, le sanzioni previste dalla violazione dell’articolo 146 comma 3 prevedono il pagamento di una multa che va dai 167 ai 665 euro. In aggiunta è prevista la sanzione accessoria di decurtazione di sei punti dalla patente di guida, che raddoppiano se l’infrazione è a carico di un neo patentato.