Questa volta è meglio fare attenzione a guidare un’auto intestata ad un’altra persona o meglio pensarci due volte quando vogliamo prestare la propria, soprattutto per un periodo continuativo.
Il Codice della Strada non lo vieta ma è opportuno conoscere alcuni aspetti, per non incorrere in multe indesiderate. La cosa fondamentale da ricordare è che il soggetto responsabile per multe o sinistri stradali è anche il proprietario del veicolo stesso: le eventuali infrazioni in ogni caso ricadono sempre sull’effettivo proprietario dell’auto, che in quanto intestatario ne è responsabile al 100%.
In casi differenti si rischia una multa salatissima, ma parliamo di un vero salasso, dai 705 ai 3.526 euro. In questo caso però sono le Forze dell’Ordine che dovranno dimostrare l’utilizzo di un veicolo ad altra persona abitualmente e da più di 30 giorni consecutivi.
La guida di un‘auto intestata ad un’altra persona viene contemplata dal Codice della Strada alla voce dell’articolo 94, comma 4-bis. La legge non stabilisce che non sia possibile guidare un veicolo intestato ad un’altra persona, più che altro la normativa fa riferimento all’uso continuativo del mezzo a motore. Questo significa che chiunque può mettersi alla guida di un’auto di terzi, senza per questo incorrere in una sanzione amministrativa per un periodo limitato.
Quello che invece occorre regolarizzare è guidare in maniera continuativa, e per periodi lunghi, un’auto, una moto o un camion che siano intestati ad altri soggetti. Infatti dopo 30 giorni continuativi di utilizzo la legge dice che va aggiornata interamente la Carta di Circolazione al PRA, ovvero il Pubblico Registro Automobilistico, mediante un nuovo talloncino che riporta i dati del nuovo utilizzatore. L’annotazione è finalizzata solo all’aggiornamento degli archivi nazionali dei veicoli.
Se l’auto prestata è assicurata, in caso di incidente stradale non ci sono nessun tipo di problemi. Tuttavia vale la pena tenere a mente alcuni cavilli giudiziari presenti. Se chi guida è responsabile dell’accaduto, il Codice Civile stabilisce che il proprietario del mezzo interessato ha la responsabilità oggettiva in toto con l’usufruente.
L’assicurazione in ogni caso coprirà ogni spesa ma l’effettivo proprietario vedrà aumentare la classe di merito, con probabile aumento anche del premio assicurativo da versare l’anno successivo esattamente come accade per una vettura personale.
Attenzione quindi a prestare la propria auto, meglio farlo per un periodo limitato di tempo, risulta impossibile dare in prestito la propria vettura anche a coloro che convivono con noi, anche se sono i nostri familiari, o meglio si può, purché non superi i 30 giorni.