Posto di blocco, quando una chat è reato: se ti trovano dentro a questo gruppo WhatsApp finisce malissimo
Gli strumenti messi a disposizione dalle più moderne tecnologie, facilitano la vita agli automobilisti ma potrebbero comportare qualche conseguenza.
La tecnologia e la digitalizzazione hanno cambiato anche il modo di comunicare tra automobilisti. Smartphone, app, social e perché no, lo strumento delle chat di WhatsApp, che potrebbe essere utile anche per altro genere di comunicazioni tra gruppi di automobilisti.
Ma quello che spontaneamente viene da chiedersi è se queste comunicazioni sono o non sono legittime. Per essere più chiari, è legittimo ritrovarsi in una chat a segnalare la presenza di un posto di blocco su strada? Quali sono le conseguenze cui andrebbe incontro un conducente che tenta di avvisare gli altri automobilisti della presenza di agenti sulla strada?
Gli strumenti per farlo, sono dal più tradizionale lampeggiamento con i fari all’utilizzo di più moderne tecnologie, quali chat e gruppi WhatsApp. Ma veniamo alla risposta del quesito. Si tratta di un comportamento che potrebbe facilmente ricadere nell’illecito, in particolare in un illecito amministrativo.
Se per la questione della segnalazione tramite i fari dell’auto si può direttamente fare riferimento alla norma del Codice della Strada, per quella della chat WhatsApp è un po’ più complicato. Infatti ecco quanto disposto nell’uso dei dispositivi di illuminazione e segnalazione visiva dell’auto dall’articolo 153 del Codice.
Quando una chat tra automobilisti può sfociare in reato
Lampeggiare per avvisare di un pericolo imminente o di un sorpasso è una prassi normale. Lampeggiare per segnalare la presenza di un posto di blocco o di un autovelox, non è reato, ma potrebbe configurarsi come un illecito amministrativo secondo quanto riportato al comma 11 dello stesso articolo.
La conseguenza ovvia sarebbe una sanzione pecuniaria che va da 42 a 173 euro. Ma tralasciando i fari e considerando i nuovi mezzi più tecnologici, ritrovarsi in una chat WhatsApp a segnalare a uno o più utenti la presenza del posto di blocco, cosa comporta? Oltre alla già citata configurazione di un illecito amministrativo, segnalare la presenza di una pattuglia su strada potrebbe sconfinare nel reato più grave di interruzione pubblico servizio, descritto nel Codice Penale all’articolo 340?
Chat WhatsApp per segnalare posti blocco: quando diventa illegittimo?
Ritrovarsi in una chat WhatsApp non comporterebbe di certo questo rischio poiché l’efficacia del servizio pubblico non verrebbe comunque compromessa per tutti quanti. Però c’è un però, quando parliamo di gruppi WhatsApp o di altri social, dove il numero delle persone si allarga considerevolmente. Pensiamo se la segnalazione, riguardante la presenza di un posto di blocco, capitasse a pennello durante la fuga di malintenzionati che così sfuggirebbero alle Forze dell’Ordine.
Le conseguenze in questi casi sono penali, perché non si tratta solo di darsi man forte tra automobilisti per scampare ad una multa o a un controllo che potrebbe farvi fare ritardo, ma significherebbe davvero interrompere un pubblico servizio e forse anche qualcosa di più.