Prezzi auto: ecco perché non potrai più permetterti la macchina come una volta | L’aumento ti lascerà a bocca aperta
Quante volte abbiamo sentito i nostri genitori o i nostri nonni dire: “ai miei tempi si comprava meglio”, oppure “con le lire era tutto più facile”, bene avevano ragione, allora le automobili costavano meno.
Vent’anni fa circa, per acquistare un’auto nuova di piccola cilindrata occorrevano 4,7 redditi familiari. Oggi ne servono 7,7, quasi il doppio. Secondo un’indagine fatta dal Centro Studi di AutoScout24, il prezzo medio delle 10 auto nuove più vendute nella fascia entry level è passato dai 10.590 euro di 20 anni fa ai 21.040 euro del 2023, parliamo quindi di un raddoppio del prezzo.
I dati fin qui espressi si riferiscono solo ed esclusivamente alle auto termiche, per chi volesse acquistare un’auto elettrica dovrebbe rassegnarsi a pagare 12,8 mensilità, una cifra veramente impegnativa.
Il costo delle auto s’impenna, ma gli stipendi delle famiglie sono rimasti gli stessi crescendo in poco meno di 20 anni di circa un quinto: secondo lo studio, i redditi familiari netti medi sono aumentati dalla media nazionale mensile di 2.243 euro nel 2003 a 2.734 nel 2020.
In questo caso a fare la differenza sono gli incentivi. Secondo i dati di AutoScout24 emerge che in un contesto economico come quello attuale il mercato dell’usato è la risposta. Nel settore delle auto usate si sono registrati rincari inevitabili, l’usato amplia le possibilità di orientarsi su vetture di nuova generazione, di segmento superiore o con dotazioni maggiori a prezzi più accessibili.
Ripiegare sull’usato garantito
Una delle scelte maggiori e sicure è l’usato garantito, cioè quello in cui il concessionario si impegna a sostenere i costi delle riparazioni per un determinato arco di tempo successivo all’acquisto, anche se rimangono escluse le spese causate dal cattivo utilizzo del mezzo da parte dell’acquirente.
Prendendo in considerazione le 10 auto nuove più vendute nei segmenti A, B e C:
- per l’acquisto di una citycar di segmento A, si va dai 4 redditi familiari medi mensili del 2003 ai 6,6 attuali;
- per l’acquisto di una citycar di segmento B 20 anni fa occorrevano 4,7 stipendi familiari, mentre oggi ne servono 8,1;
- per il segmento C si passa da 7,2 a 12,9 stipendi.
Raddoppiato in 20anni
La media delle retribuzioni in Italia non è omogenea, ma varia da regione a regione. Nel 2023 viene evidenziato come Sicilia e Abruzzo siano i territori in cui viene richiesto il numero più alto di redditi familiari netti medi mensili, seguono Campania, Basilicata, Puglia e Molise. Sul fronte opposto troviamo la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, dove bastano 6,7 mensilità.
“Il costo di un’auto nuova è quasi raddoppiato negli ultimi vent’anni. Una situazione verificatasi sicuramente per via di molti fattori, fra cui i nuovi investimenti in Ricerca & Sviluppo e l’incessante integrazione di nuove tecnologie sui veicoli in vendita, che sono andate a migliorare e ottimizzare anche le auto di livello base, fornendo quindi al consumatore una scelta sempre più premium anche nei livelli più accessibili”, spiega Sergio Lanfranchi del Centro Studi di AutoScout24.