2023, i prezzi di benzina e gasolio sono già alle stelle. La procura capitolina apre un fascicolo per individuare eventuali speculazioni. Accertamenti a tappeto della Guardia di Finanza. Il Codacons invita a boicottare i distributori più cari
Il nuovo anno si apre all’insegna del caro-benzina e gasolio. Su strade e autostrade italiane lievitano i prezzi dei carburanti soprattutto per il ritorno delle accise. Gli aumenti sono avvenuti dopo la decisione espressa del governo Meloni di fermare il bonus sulle accise. Il Bonus è stato prima ridotto da 30 a 18 centesimi al litro a dicembre e infine abolito. La misura era stata istituita dal predecessore Draghi e introdotta per far fronte ai crescenti rincari dovuti soprattutto alla difficile situazione internazionale in particolare all’effetto delle sanzioni sulla Russia.
Sull’autostrada del Sole Milano-Napoli il gasolio arriva a 2,479 euro al litro, la benzina 2,392. Aumenti ingiustificati secondo Codacons che ha presentato un esposto in ben 104 procure in cui si chiede proprio “di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare rialzi ingiustificati dei listini“. Il sospetto è che si stia perpetrando una situazione di intesa anticoncorrenziale, una vera e propria speculazione ai danni dei consumatori.
Allertato anche il Ministro dell’Economia e Finanza Giancarlo Giorgetti che ha già dallo scorso dicembre ha disposto un mandato alla Guardia di Finanza per monitorare la situazione. I risultati dell’indagine verranno resi noti la prossima settimana.
Gli accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Roma. L’inchiesta, guidata dai pm della Procura capitolina è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabilità.
In questi giorni presso il Codacons, consorzio di tutela i diritti dei consumatori, si è già attivata una cabina di regia che coinvolge anche l’Antitrust con l’obiettivo di aprire una istruttoria per la possibile fattispecie di intesa anticoncorrenziale.
Ma la strada per arrivare ad un calmiere dei prezzi dei carburanti sembra ancora lunga e nel frattempo Codacons lancia un boicottaggio nazionale dei distributori più cari invitando gli automobilisti italiani a verificare i prezzi sul proprio territorio, anche attraverso le apposite app che segnalano i gestori più convenienti.
Ma questo non basta a far diminuire i prezzi benzina. In queste ore alla Codacons stanno arrivando segnali di promozione per iniziative di contrasto attivo che verranno affiancate da altre forme di opposizione con l’invito generalizzato a non fare rifornimento presso le pompe che applicano prezzi eccessivi.