Punti patente, il trucco dei furbetti per non perderli mai: funziona, ma non è legale I Se lo fai devi sapere cosa rischi
Sappiamo bene quanto odiamo sia le contravvenzione sia la sanzione accessoria di perdita dei punti della patente, ora occorre però anche il recupero dei punti persi può avvenire in due modi: o tramite ‘buona condotta’ oppure con la frequentazione di un corso privato di recupero dei punti.
Esiste però un modo per non farsi togliere i punti dalla patente? La risposta ovvia sarebbe: basta non trasgredire il codice della strada. Ma sappiamo bene che, fatta la legge, trovato l’inganno esistono sistemi che consentono di conservare intonso il punteggio.
I sistemi per non farsi togliere i punti dalla patente sono diversi in base alla contravvenzione: se questa viene contestata immediatamente, oppure in modalità ‘differita’. Questa seconda opzione ricorre tutte le volte in cui non sia possibile fermare l’automobilista subito dopo la trasgressione, come può essere un semaforo rosso o un autovelox e tutor.
Per chi viene fermato immediatamente dalla polizia, i metodi per non farsi togliere i punti dalla patente si riducono a uno soltanto: fare ricorso contro il verbale e sperare che il giudice lo annulli. Anche se parliamo di lungaggini burocratiche che rischiano di far pagare la multa con l’aggiunta delle spese giudiziarie alzando di molto il tetto. Per chi vuole una situazione del genere può rivolgersi al Prefetto o al giudice e ottenere subito l’annullamento del verbale.
Nel momento in cui si decide di impugnare la contravvenzione, dato che la decurtazione dei punti avviene immediatamente alla violazione mentre la decisione del ricorso può richiedere molto più tempo, l’automobilista risultato vittorioso dal giudizio vedrà ripristinati i punti che, in precedenza, gli erano stati tolti.
La terza persona non conviene
Per chi invece vuole non farsi togliere i punti della patente, la multa postuma al fatto e non vuole fare ricorso, può scegliere di rispondere all’ordine della polizia, dove viene chiesto di comunicare il nome dell’effettivo conducente, comunicando di non essere in grado di ricordare chi fosse alla guida dell’auto.
Questo però deve presentare un ‘giustificato motivo’ e da una ‘prova documentale’. Non basta dire che si è smemorati, ma bisognerebbe fornire prove più consistenti. Si pensi a un’auto condivisa da numerosi membri della famiglia o utilizzata dai dipendenti di un’azienda.
Solo chi è nell’impossibilità oggettiva di effettuare la comunicazione o di sapere chi fosse alla guida del mezzo evita la seconda multa. Infine sconsigliamo vivamente di trovare un prestanome e di dire che l’auto era condotta dal classico parente convivente, parliamo di solito di quello con più punti sulla patente, che si becca la sanzione accessoria. Se per qualche caso la telecamera dovesse avere fotografato l’automobilista si potrebbe scoprire facilmente la bugia e, in tal caso, scatterebbe il reato di falso in atto pubblico con conseguenze ben più gravi.