Una stangata da 605 milioni di euro per le famiglie alla soglia del prossimo anno. Caro-Energia e inflazione tra le cause dell’aumento, ma non solo.
In base alle stime di Assoutenti, associazione no profit per la tutela dei consumatori, i prezzi dell’Rc auto rischiano di salire del +6% da una media di 310 euro a una media di 328,6 euro con forti differenziazioni al livello locale e di classe assicurativa di appartenenza. Già oggi un neopatentato al Sud paga tariffe più elevate rispetto alla media nazionale.
Con questa inflazione che a novembre ha raggiunto l’11,8% e in concomitanza con l’aumento del costo dell’energia a causa della crisi internazionale in Ucraina, le assicurazioni auto RCA rischiano seriamente di subire un impennata. L’allarme si concretizzerà all’inizio del prossimo anno quando entrerà in vigore il nuovo decreto legge sulla concorrenza.
Una norma reputata ingiusta anche dal presidente Assoutenti, Furio Truzzi “Dal prossimo 1 gennaio circa 2milioni di assicurati, di cui una buona parte collocati nel sud Italia e nelle grandi aree urbane, e numerosi titolari di assicurazioni per ciclomotori, rischiano di vedersi quadruplicati i premi delle polizze Rc auto in virtù dell’entrata in vigore di una norma ingiusta, introdotta ad agosto con la recente Legge sulla Concorrenza, che obbliga le imprese estere operanti in Italia ad adottare la procedura di risarcimento diretto”
Una situazione che rischia di danneggiare gli ulteriormente automobilisti che quest’anno hanno scontato un lungo periodo nel quale il costo elevato del gas e della benzina ha gravato non poco sul budget di famiglie ed imprese.
Stando ai numeri IVASS, autorità che vigila sul mercato, in Italia circolano 43 milioni i veicoli assicurati, di cui 32,5 milioni di autovetture. Un mercato assicurativo, che con la pandemia, ha giovato di una forte riduzione dei sinistri e dei costi consolidando il suo assetto non concorrenziale e oligopolistico maturando, nel solo settore RC auto, un record mondiale di utili, oltre 13 miliardi di euro negli ultimi 10 anni.
Nei confronti del dl concorrenza il presidente di Assoutenti Furio Tuzzi non ha dubbi “Il risarcimento diretto non va esteso alle compagnie cosiddette estere ma finalmente abolito o, in subordine, reso facoltativo in coerenza con una pronuncia della Corte Costituzionale del 2009“.
e – aggiunge – “In tal modo si restituirebbero agli assicurati polizze RC auto semplici e il pieno diritto alla libera scelta del riparatore di fiducia così come stabilito dalla legge sulla concorrenza approvata nel 2017 costantemente aggirata dalle assicurazioni tramite contratti monstre contenenti clausole capestro“.