Il fastidioso e noioso rinnovo della patente. Un obbligo per coloro che vedono la scadenza avvicinarsi e non vogliono rischiare di ritrovarsi senza la benedetta possibilità di mettersi al volante.
Come abbiamo già sottolineato in noiosi articoli precedenti, la frequenza del rinnovo varia a seconda dell’età del guidatore. Dieci anni per i giovani sbarbatelli (sotto i 50 anni), mentre gli anziani superstiti oltre gli 80 devono sottoporsi a questa beffa ogni miserevoli due anni. Che gioia!
Attualmente, ci sono due modalità per ottenere il rinnovo della patente: attraverso un’agenzia di pratiche auto o ad una scuola guida, che richiedono il pagamento dei servizi per la gestione delle pratiche, oltre alla visita medica, bolli e costi di motorizzazione. In alternativa, ci si può rivolgere direttamente all’ASL di competenza, evitando così i costi aggiuntivi dell’agenzia.
Durante la visita medica, il medico si limita a verificare la capacità visiva del richiedente e pone alcune domande sullo stato di salute psico-fisico, riportando semplicemente le risposte ricevute. Trattasi basicamente di un’autocertificazione del paziente, che potrebbe contenere informazioni errate o incomplete a causa della volontà di nascondere problemi di salute o dell’ignoranza della propria condizione: entrambe le condizioni potrebbero influire, anche pesantemente, sulla guida.
A Bari sono stati arrestati un medico colonnello dell’aeronautica militare e un suo collaboratore privo di abilitazione medica, per aver rilasciato ben 40.000 certificati di idoneità per il rinnovo della patente in soli 5 anni. Questi certificati sono stati ottenuti attraverso svariate agenzie di pratiche auto e autoscuole, senza che le persone interessate fossero mai effettivamente valutate o incontrate. Questa attività illecita ha permesso a molte persone di ottenere il rinnovo della patente senza dimostrare la propria idoneità fisica e psicologica per guidare. È un fatto molto grave che mette in luce una falla nel sistema di rinnovo.
Oltre ad attività truffaldine con annessi forti guadagni, a meno che il medico non rilevi chiaramente la presenza di un problema o che il richiedente sia estremamente onesto sulla propria condizione, è molto probabile che vengano concessi rinnovi a persone che potrebbero non essere idonei alla guida. Come possiamo prevenire questo tipo di problema? Come possiamo migliorare la gestione della visita per il rinnovo del brevetto?
La risposta potrebbe essere semplice: coinvolgere il medico di famiglia. Chi, se non lui, conosce meglio lo stato di salute dei propri pazienti? Al momento, il medico di famiglia viene coinvolto solo nel primo conseguimento della patente, ma poi viene completamente ignorato. Non sembra un controsenso? Perché escludere colui che meglio conosce lo stato di salute delle persone coinvolte?
Potrebbe essere necessario rivedere il sistema attuale e considerare l’importanza del coinvolgimento del medico di famiglia nel processo di rinnovo della patente. Questo permetterebbe una valutazione più accurata dello stato di salute dei conducenti e ridurrebbe il rischio di rinnovi inappropriati. Inoltre, una maggiore collaborazione tra i medici di famiglia e gli enti preposti al rilascio della patente potrebbe garantire una migliore gestione dei dati sanitari e una maggiore sicurezza stradale.