Finalmente, dopo essere scattato dalla quarta pole position consecutiva conquistata, Nico Rosberg è riuscito a salire sul gradino più alto del podio conquistando il GP “di ritorno” in Messico.
Nemmeno lo schiacciasassi Lewis Hamilton è stato in grado di competere con il compagno di squadra, avvicinandosi soltanto nelle fasi successive alla safety car, ma Nico è stato troppo veloce per tutti ed è andato a conquistare la sua quarta vittoria stagionale.
Grazie a questo successo, inoltre, sembra che Rosberg abbia blindato la sua seconda posizione nella classifica piloti, visto che il vantaggio su Vettel è adesso di 21 punti.
Dietro i due alfieri della Mercedes si piazza Valtteri Bottas, che ha approfittato della domenica da dimenticare delle Rosse per conquistare il suo secondo podio stagionale. Inoltre Bottas è stato autore di una bella battaglia con Raikkonen che è finita con una manovra leggermente aggressiva del pilota della Williams che si è toccato con il ferrarista mandando in frantumi la sua sospensione posteriore e mettendo fine alla gara di Iceman.
Bottas, inoltre, ha messo a segno un sorpasso perfetto su Kvyat alla ripartenza dalla safety car e proprio quel sorpasso gil è valso il podio.
Adesso Bottas ha scavalcato Raikkonen in classifica piloti di 3 punti ma, con due gare ancora da disputare, Raikkonen può tranquillamente riconquistare la quarta posizione.
Quarta posizione per il russo Daniil Kvyat, che ha preceduto di poco la vettura gemella guidata da Daniel Ricciardo, che nelle prime fasi di gara ha messo in piedi un bel duello con Vettel, terminato con la foratura del tedesco. L’ultimo sorpasso è stato messo a segno ai danni di Massa, sesto al traguardo, giusto prima dell’ingresso della safety car.
A seguire troviamo le due Force India, con Nico Hulkenberg che ha avuto la meglio sull’idolo locale Sergio Perez. Va detto però che la squadra di Vijay Mallya non è stata particolarmente reattiva con il messicano quando c’è stata la safety car. “Checo” però è stato ancora una volta magistrale nella gestione delle gomme facendo la gara con un solo pit stop e in questo modo ha resistito alla grande al ritorno della Toro Rosso di Max Verstappen.
Nona posizione per il figlio d’arte Max Verstappen, che forse è stato vittima di un piccolo errore di strategia del suo team. L’olandese, infatti, ha ritardato troppo la prima sosta, pagando a caro prezzo il ritardo accumulato nei pochi giri effetuati con gli pneumatici troppo degradati.
Chiude la top ten Romain Grosjean, in battaglia fino all’ultimo metro con il compagno di squadra Pastor Maldonado per ottenere l’ultima posizione utile alla conquista di punti iridati.
Male la McLaren: Fernando Alonso si è ritirato nel corso del primo giro per un calo di potenza al motore Honda. Lo spagnolo già sapeva che c’era un problema alla MGU-H e avrebbe fatto poca strada. Jenson Button, invece, ha completato la corsa al quattordicesimo posto, con alle spalle solo le Manor, con Rossi ancora davanti a Stevens.
Decisamente da dimenticare la gara delle Ferrari, che qui hanno avuto il peggior weekend della stagione: Raikkonen ha terminato la sua gara in seguito al contatto con Bottas dopo appena 21 giri, mentre Vettel è andato a muro alla curva 7 dopo 49 tornate.
Se per Kimi si sapeva che la gara sarebbe stata difficile vista la partenza dal fondo dello schieramento per la sostituzione della power unit, per Sebastian sembrava postesse essere la volta buona per tornare a vincere, ma la sfortuna non è stata dalla sua parte: dopo un contatto con Ricciardo che gli ha causato la foratura di un pneumatico, Vettel è dovuto riaprtire dal fondo del gruppo dopo il pit stop del primo giro ed ha dovuto andare spesso oltre il limite per rimontare. La sua guida troppo aggressiva lo ha portato a commettere un errore alla curva 7, dove è andato in testocoda spiattellando uno pneumatico. Qualche giro dopo, proprio nella stessa curva, in seguito ad un errore in frenata, il tedesco è andato dritto contro il muro, causando l’ingresso in pista della safety car e mettendo fine ad una gara davvero molto sfortunata. Per il tedesco, arriva il ritiro per incidente dopo ben 105 gare.