Segnali stradali, è meglio se ripassi questi: nessuno si ricorda a cosa servono I Fai un incidente
I segnali stradali sono la croce e la delizia di tutti gli automobilisti, dai neopatentati ai più esperti. Ma si ricordano proprio tutti?
Per molti automobilisti il periodo della scuola guida e della patente appartiene ai ricordi spensierati della giovinezza, per altri, per esempio per i nuovi patentati, le conoscenze delle regole della circolazione e dei segnali stradali dovrebbero essere freschissime.
Il focus dello studio durante la teoria della patente, e la maggior parte delle domande nei test, è sulla segnaletica stradale. Non si può prescindere dalla conoscenza dei segnali stradali perché il conducente li ritrova e li incontra quotidianamente e in ogni dove lungo il suo tragitto. Non riconoscerli o dimenticarsene può significare rischio di sanzioni e di pericoli.
Uno dei segnali che si imprime nella memoria e che colpisce lo sguardo dell’allievo di scuola guida e del conducente è senz’altro il segnale di pericolo generico.
Segnali di pericolo generico
Sono universali e fanno parte della segnaletica stradale verticale, sono riconoscibili per via della loro forma a triangolo equilatero con uno dei vertici verso l’alto, bordo rosso e sfondo bianco e al centro il pittogramma a simbolo del pericolo segnalato. Posti a 150 m, preannunciano a chi li incontra sulla sua strada, una situazione di pericolo e quindi di rischio, anche per situazioni temporanee, perciò il conducente del mezzo deve essere molto prudente.
Il segnale di pericolo generico può essere corredato da pannello integrativo accessorio che descrive il tipo di pericolo in maniera più dettagliata o fornisce indicazioni su tempi e modalità della segnalazione. Tra i più frequenti e comuni sulle strade italiane sono i segnali di pericolo dosso, curva pericolosa, presenza di animali selvatici o domestici, prossimità di passaggio a livello, attraversamento pedonale e ciclabile o di salita ripida e discesa pericolosa.
I segnali di pericolo meno frequenti
Esistono tra i segnali di pericolo alcuni meno comuni, quasi strani a vedersi e a dirsi, che non si incrociano spesso lungo le strade del nostro Paese o che segnalano situazioni di rischio davvero molto rare. L’ automobilista fa veramente fatica a ricordarli e durante la scuola guida non si presta tanta attenzione.
Un esempio sono il segnale di pericolo di caduta in acqua, quello di sbocco su molo o argine, il segnale di aeromobili a bassa quota, il pericolo preannunciato di ponte mobile o di presenza di strettoie, la croce e la doppia croce di Sant’Andrea, posti rispettivamente prima e dopo dei passaggi a livello e corredati da segnale lampeggiante.