Un probabile caso di richiamo su milioni di gonfiatori airbag, componenti fondamentali per la sicurezza a bordo del veicolo.
Di frequente il mercato dell’auto e i settori satellite a esso collegati, sono al centro di indagini e controlli da parte di enti che si occupano di sicurezza e tutela dei consumatori e in questo caso dei passeggeri. Un difetto o una componente che nasce danneggiata può diventare un potenziale rischio per la sicurezza di chi viaggia a bordo di un veicolo.
Ricordiamo di recente il caso del richiamo riguardante gli airbag Takata. Attualmente oggetto di un’ampia indagine da parte dell’agenzia nazionale per la sicurezza, la NHTS, i gonfiatori airbag prodotti da ARC Automotive, causa un probabile difetto delle componenti che potrebbe rappresentare un potenziale rischio per l’incolumità in caso di incidenti.
Secondo le ricerche e i controlli dell’agenzia, il difetto deriverebbe dalla tecnica di produzione dei gonfiatori airbag, in particolare al contenitore del propellente metallico che è saldato per attrito al suo supporto. È proprio l’agenzia a ribadire che “il processo di saldatura per attrito forma una scoria di saldatura”.
Si immagina che in caso di attivazione dell’airbag, il foro da cui passa il propellente risulterebbe otturato da questi detriti. Questa probabile ostruzione del foro di uscita “potrebbe condurre a una sovra pressurizzazione e causarne la rottura in frammenti di metallo che vengono spinti con forza nell’abitacolo” questo quanto dice l’agenzia. Per il direttore dell’Ufficio Indagini sui difetti dell’NHTS, Stephen Ridella, dalle sue dichiarazioni, emerge il fatto che se una componente di gonfiaggio dell’airbag si rompe quando questo entra in funzione, non si può far altro che affermare che il veicolo sia difettoso.
L’agenzia nazionale per la sicurezza NHTS è un’ente governativo degli Stati Uniti d’America e la sua richiesta contempla il richiamo, secondo alcune fonti, di ben 67 milioni di gonfiatori airbag in circolazione. Ovviamente la risposta dell’ARC Automotive è stata repentina, ha respinto la richiesta dell’NHTS, sostenendo che i risultati dei controlli dell’agenzia non giustificano affatto le quantità del richiamo.
La replica giunge proprio dal vicepresidente dell’integrità del prodotto di ARC, Steve Gold. Nelle sue dichiarazioni emerge la volontà e l’impegno di prendere molto sul serio la questione, anche il potenziale problema sul prodotto e ha spiegato il perché del respingimento del richiamo.
Secondo ARC, infatti, l’indagine dell’NHTS non ha messo in evidenza un difetto sistemico o effettivamente prevalente su tutti i prodotti, ma si è basata su “sporadiche anomalie di produzione” che sarebbero già state affrontate. Staremo a vedere come evolverà la situazione, una questione non facile per entrambi le parti.