Sosta in doppia fila: in questo caso previsto dal CdS è consentita | Non farti fregare dalle apparenze
Un comportamento molto frequente e diffuso: lasciare per un attimo l’auto in seconda fila è un’infrazione del Codice, tranne in alcuni casi.
Le volte in cui abbiamo visto o siamo stati noi stessi protagonisti, con la nostra auto, di questo comportamento, sono infinite. Chi per una commissione veloce, chi per far scendere dei passeggeri o scaricare la spesa, fermarsi con la propria auto in seconda fila, in mancanza di parcheggio, è all’ordine del giorno.
Prima di entrare nel caso più particolare, bisogna naturalmente far riferimento a quella che è la norma generale contenuta nel Codice della Strada per quanto riguarda l’argomento sosta in seconda fila. Il riferimento normativo è l’articolo 158 del CdS che impone il divieto di parcheggiare in seconda fila.
Naturalmente coloro che si rendono responsabili dell’infrazione possono incorrere nel rischio di sanzioni e multe che vanno da 41 a 169 euro per le auto, poco meno per i veicoli a due ruote. Nella fattispecie, parcheggiare in seconda fila può causare un intralcio, può essere d’ostacolo all’uscita di un altro veicolo correttamente parcheggiato.
È questo poi il senso del divieto. Perché impedire, anche se per brevi periodi di tempo, l’uscita di un altro veicolo può addirittura configurare la possibilità di un reato di violenza privata come quanto contenuto all’articolo 610 del Codice Penale. Chi si trova ad essere bloccato, dopo aver aspettato o chiamato invano, può sporgere querela e richiedere risarcimento poi.
Sosta in doppia fila: i casi in cui potrebbe essere consentita
Ma poniamo in essere un caso esemplificativo molto comune, quando si sosta con l’auto in seconda fila ma il conducente è all’interno della stessa e con il motore acceso. Molto spesso si tratta di una condotta che è stata oggetto di multe da parte delle Forze di Polizia Locale.
Ma anche in questo caso molto frequente, la Corte di Cassazione ci ha tenuto a dire la sua sulla legittimità del comportamento. Secondo il Supremo Organo infatti, vista la natura della fermata temporanea, lo dicono il fatto che il motore sia acceso e il conducente all’interno, non si può multare il veicolo, visto che anche il Codice della Strada parla di “interruzione prolungata della marcia”, con la chiara possibilità che il conducente si allontani dal veicolo.
Un divieto per il Codice della Strada che prevede delle eccezioni
La sanzione certamente può esistere, in quanto l’agente può multare il conducente per aver intralciato comunque la circolazione, come da articolo 157 del Codice della Strada. Ma tornando a quanto detto prima, l’auto in seconda fila posta in modo tale da creare ostacolo all’uscita di parcheggi legittimi, come descritto nell’articolo 158 del Codice della Strada, può essere motivo di sanzioni molto pesanti.
Ma anche in questi casi, in cui la fermata non è certo temporanea, il responsabile della condotta, che andrebbe incontro a sanzioni, può però secondo la corte di Cassazione, in un caso particolare essere assolto, per una “particolare tenuità del fatto” come spiegato nell’articolo 131 bis del Codice Penale.