Superbollo nel dimenticatoio, l’unico modo per non pagarlo è la strategia dell’attesa
Addio al superbollo? Sembra che a questo punto la migliore strategia sia quella dell’attesa. Insomma, nulla è ancora deciso.
Il bollo è la tassa più odiata dagli automobilisti italiani, non osiamo immaginare il superbollo. Come tutti sanno, il bollo auto viene denominato anche tassa di possesso. Questo vuol dire che sono tenuti a pagarla tutti gli automobilisti semplicemente alla luce dell’essere intestatari di un’automobile.
Sul contributo ad avere il controllo è la regione, quindi succede che alcune zone d’Italia, possono applicare una particolare disciplina diversa dalle altre zone. L’importo, che non è uguale per tutte le automobili, cambia a seconda della potenza del motore della vettura.
Quando si parla di superbollo ci si riferisce a quello che viene pagato dalle auto che superano una certa potenza. Un surplus che viene applicato ai motori con più di 185 kW. È ormai da molto tempo che si parla della sua abolizione, ma come spesso succede, sono non poche le discussioni sorte in merito.
La questione è al vaglio del governo da ormai svariati mesi, ma ogni volta ci sono questioni molto più importanti di cui occuparsi e sembra passare in secondo piano. Ma forse si è finalmente arrivati a una svolta.
Una discussione lunga e difficile
Che i lavori in merito al superbollo sarebbero stati lunghi lo si sapeva, ma in fondo non poteva che essere altrimenti, considerando la complessità del dover abolire un’entrata per le casse. Intanto le regioni lavorano sul bollo per ridurre finalmente l’evasione fiscale che colpisce tale tassa.
Alcune regioni come la Campania, ma anche la Sicilia e la Lombardia, hanno deciso di applicare uno sconto per tutti coloro che decidono di procedere con la domiciliazione bancaria del pagamento. E il superbollo? Si stanno variando alcune possibilità per poterlo eliminare.
Questioni politiche ed economiche
Ovviamente dietro alle difficoltà per quello che riguarda l’eliminazione del superbollo, ci sono motivazioni tanto politiche quanto economiche. Ci si chiede se gli introiti che non arriveranno più da tale tassa, possano essere rimpiazzati in altro modo. Sembra che attualmente i soldi sono pochi e quindi rinunciare a un guadagno non sia proprio la scelta migliore.
Insomma, ci vuole tempo per la decisione finale. Proprio per questo motivo, probabilmente la scelta migliore è l’attesa. Prima o poi i nodi verranno sciolti.